Homepage / Como cintura
Domenica 31 Gennaio 2010
Giorno della memoria: 14enne
ritira l'onorificenza del nonno
Casnate con Bernate: fra i 67 premiati a Villa Olmo il 27 gennaio, giorno della Memoria, c’era anche Luca Redaelli di Casnate che ha ricevuto il ricoscimento per conto del nonno Antonio, morto nel 1998. Redaelli era stato deportato in un campo di lavoro in Germania a metà della seconda guerra mondiale
Luca ha soltanto 14 anni e ha ritirato l’onorificenza dalle mani del prefetto di Como, Michele Tortora, per conto del nonno Antonio, morto nel 1998. Redaelli era stato deportato in un campo di lavoro in Germania a metà della seconda guerra mondiale. «Avevo sentito parlare di questa onorificenza che concedono a chi ha vissuto l’orrore dei campi di concentramento – dice Luca - e così ho scritto alla Presidenza del consiglio dei Ministri segnalando la storia di mio nonno e allegando alla richiesta anche alcune lettere originali di quel periodo». Dopo qualche tempo Luca ha ricevuto una comunicazione da Roma che lo informava del fatto che la sua domanda era stata accettata e che il nonno Antonio sarebbe rientrato nel novero dei premiati il 27 gennaio 2010. «È stata una vera emozione – commenta – ancor più dopo la gita scolastica dell’anno scorso che aveva portato me e i miei compagni di terza media a visitare il tristemente noto campo di concentramento di Mauthausen. Di ritorno da quel viaggio papà mi aveva raccontato la storia del nonno e molti particolari, a quel punto, mi hanno colpito ancora di più».
Antonio Redaelli, classe 1924, apparteneva al 1° reggimento Carristi della 5° Compagnia Vercelli e fu catturato, insieme ad altri compagni, l’11 settembre del ’43. Lo deportarono prima nel campo dei prigionieri di guerra di Stammlager a Oschats/sa e, successivamente, nel campo di lavoro per italiani a Wohnlager III di Lippendorf. Riuscì a sopravvivere, anche se le condizioni di vita all’interno dei campi sono drammaticamente note a tutti.
Fu liberato il 1° luglio del ’45. Anni dopo, nel 1961 fù anche insignito della Croce al Merito di Guerra.
«Purtroppo – dice Luca – quando il nonno è mancato io avevo solo tre anni e di lui mi è rimasta appena qualche immagine sbiadita. Però sono molto orgoglioso di essere riuscito a ottenere per suo conto questo riconoscimento, seppur postumo. Il suo sacrificio, come quello di molti altri, così, non sarà dimenticato».
© RIPRODUZIONE RISERVATA