Paratie, è muro contro muro
tra i progettisti e il Comune

Lite su costi aggiuntivi e responsabilità. I tre progettisti delle paratie non hanno digerito la presa di posizione del Comune, che imputa loro «omissioni progettuali». Il Pd insiste: Viola e Ferro si facciano da parte

COMO - Amarezza» per una vicenda «sgradevolissima». E la conferma di volersi tutelare nelle sedi opportune. I tre progettisti delle paratie non hanno digerito la presa di posizione del Comune, che imputa loro «omissioni progettuali» tali da comportare un esborso aggiuntivo di 1 milione e 700mila euro (cifra garantita dalla Regione, che ha già stanziato 2,1 milioni). All'indomani della conferenza dei servizi in cui è esploso il caso, parla l'architetto Renato Conti, che aveva curato il progetto originario del sistema antiesondazione insieme agli ingegneri Carlo Terragni e Ugo Majone. Dalle sue parole traspare una forte irritazione per le accuse mosse da Palazzo Cernezzi: «Due giorni prima della conferenza dei servizi abbiamo avuto i documenti e, preso atto dei contenuti, durante il vertice abbiamo manifestato la nostra amarezza - dice - Ora prenderemo in esame tutto e approfondiremo, poi valuteremo come muoverci. Posso dire che è una cosa sgradevolissima e che non so proprio da dove venga la cifra iperbolica che è stata riportata (1,7 milioni di euro, ndr). Ricordo - aggiunge il professionista comasco - che parliamo di un progetto messo in gara per la prima volta nel 2003. Nel 2004 fu modificato perché volevano contenere i costi e così cancellammo alcuni elementi. Tra l'altro si disse che, per problemi economici, molti aspetti del progetto sarebbero stati sistemati in seguito. Noi, però, nel 2005 siamo stati estromessi». La vicenda, con ogni probabilità, si trascinerà a lungo: già nel parere depositato due giorni fa e letto durante la conferenza dei servizi da Majone è scritto che i progettisti si riservano di adire le vie legali.
Lo scontro è evidente e lo stesso sindaco, in diretta su Etv, ha spiegato le intenzioni del Comune: «Ci sarà qualcuno che dirà se ci sono queste omissioni nel progetto. È giusto che, come in politica, anche nella parte tecnica chi commette un errore lo ammetta, se ne assuma la responsabilità e risarcisca. E vale non solo per i progettisti ma anche per la società che aveva fatto la validazione del progetto messo in gara».
Intanto, sulla scorta di quanto avvenuto nella conferenza dei servizi, il Pd attacca: «La confessione dell'ingegner Antonio Ferro (responsabile del procedimento, ndr) sui danni che l'opera delle paratie ha finora procurato ai cittadini, cioè circa due milioni di euro, ci rafforza nell'idea che sia lui sia l'ingegner Viola debbano subito farsi da parte - dice il consigliere Marcello Iantorno - perché sfiduciati dal consiglio e ora per palese incompatibilità, essendo evidente e certo il conflitto di interesse. Porteremo alla Procura della Corte dei Conti di Milano - aggiunge - le altre 2168 firme messe da cittadini in calce al nostro esposto di ottobre, nonché la copia del verbale con la dichiarazione di Ferro, perché si velocizzino gli accertamenti».

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