Giovedì 04 Marzo 2010
Omicidio di Valbrona
I funerali della vittima

L'autorità giudiziaria ha concesso mercoledì il nullaosta alla sepoltura. Il caso è ormai stato risolto, anche se permangono ancora molte lacune nella ricostruzione di quanto accaduto. Il punto ancora oscuro riguarda tuttora il ruolo del figlio dell'omicida: se Carlo D'Elia, 57 anni, è ritenuto il colpevole, restano da chiarire se e quale ruolo possa avere avuto nella vicenda il figlio ventenne Emiliano: estraneo all'intera vicenda, è quanto sostiene strenuamente il padre, senza però convincere del tutto gli inquirenti.
A chiarire la situazione poteva esserci l'arma del delitto, la pistola calibro 7 e 65 gettata, secondo le indicazioni di D'Elia, nel lago del Segrino dalla prima piazzola sul lato della provinciale. Qui si sono concentrate le ricerche degli uomini del Gruppo subacqueo dei carabinieri, con ore ed ore di ricerche, purtroppo infruttuose. Il ritrovamento dell'arma potrebbe permettere con più facilità la verifica della compatibilità delle ferite con quanto affermato dall'omicida.Antonino Correnti viene dipinto a Visino, dai pochi che lo conoscevano, come una persona buona, tranquilla, un gran lavoratore e molto legato alla famiglia. L'uomo viveva con la compagna Lina Ruggero, da dodici anni, due figli maschi e una femmina tutti già fuori casa.
f.angelini
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