Rivolta in Ca' d'Industria
Invaso il consiglio comunale

Ottanta dipendenti ieri sera si sono presentati a Palazzo Cernezzi con striscioni e slogan. Contestano l'esternalizzazione del servizio cucina che mette a rischio 32 posti di lavoro

Invasione pacifica dei lavoratori della Ca' d'Industria, ieri sera, in consiglio comunale. Ottanta persone si sono presentata a Palazzo Cernezzi, con cartelli e striscioni, per protestare contro la decisione di esternalizzare il servizio cucina. Arrivati poco dopo le 20, i dipendenti hanno poi interrotto brevemente i lavori d'aula, subito dopo le dichiarazioni preliminari, urlando «Giù le mani dalla Ca' d'Industria» ed esponendo uno striscione con lo stesso slogan. Vista la presenza del gruppo, davvero numeroso e guidato dai sindacati, i consiglieri di opposizione sono usciti dall'aula e altri hanno chiesto la sospensione della seduta per poter ascoltare le richieste dei lavoratori. Il presidente Mario Pastore ha accordato lo stop e la delegazione si è spostata in Sala Stemmi per un confronto con i consiglieri di minoranza e maggioranza, alla presenza dell'assessore ai Servizi sociali Ezia Molinari e di quello al Patrimonio Enrico Cenetiempo.
La preoccupazione dei lavoratori è legata alla scelta dei vertici della Fondazione Ca' d'Industria di affidare a una ditta esterna il servizio cucina: «Non abbiamo ricevuto comunicazioni formali, ma il servizio è stato affidato alla ditta Fms di Nova Milanese, che ha già incontrato i dipendenti - ha spiegato il segretario della Uil funzione pubblica Vincenzo Falanga - Ci è stato detto che l'esternalizzazione è necessaria per tagliare del 20% i costi, ma noi abbiamo fondati timori per la qualità del servizio e per le ricadute che potrebbero esserci nei prossimi anni sul piano occupazionale (i dipendenti del servizio cucina sono 32, ndr)». Il vicesindaco Ezia Molinari ha chiosato: «Abbiamo dei nostri rappresentanti nel cda della Fondazione ed è giusto che vengano ad illustrarci le ragioni della scelta appena compiuta».

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