L'assessore perde la causa
Il parcheggio va spostato
Montorfano: si è chiuso il processo intentato tre anni fa contro l'impresa florovivaistica dell'ex assessore ai Lavori pubblici Stefano Mondelli, accusato da una vicina di avere commesso una serie di abusi su un terreno in via per Albese
Mondelli, che nel giugno del 2002 aveva presentato una richiesta di concessione per «ampliamento di serre e costruzione di deposito» (la richiesta seguì un percorso piuttosto travagliato), finì poi per realizzare - tra gli altri numerosi manufatti - anche un muro di un metro e mezzo d'altezza, ponendolo a ridosso delle proprietà confinanti per sostenere un parcheggio sopraelevato (nella foto). Con quest'ultima sentenza iltribunale lo ha condannato a spostare muro e terrapieno a una distanza minima dalla linea di confine di 5 metri, e a pagare tutte le spese del giudizio. Non solo, però: a Montorfano si torna anche a discutere della cosiddetta «terza variante», lo strumento con cui l'amministrazione consentì, di fatto, le modifiche apportate sul terreno di via per Albese, rendendo edificabili, caso più unico che raro, i terreni agricoli. Contro di essa pende un ricorso presentato al Tar da due privati cittadini e da tutti i consiglieri di minoranza.Fu adottata dal consiglio nel novembre del 2008, con il voto favorevole dell'allora assessore Mondelli che - pur riguardando il provvedimento anche terreni di sua proprietà - scelse di non astenersi, ma è anche finita al centro di un procedimento penale nel cui contesto la procura si è rivolta a un consulente tecnico, l'architetto cernobbiese Giovanni Franchi. Nella sua relazione Franchi scriveva che la terza variante è «non ammissibile». Rilevava che, introducendo la possibilità di realizzare le recinzioni murarie dei fondi agricoli, essa modificava «totalmente i principi di base delle norme vigenti (...), andando a vanificare i contenuti di valenza paesistica (della legge, ndr)». Non solo: il consulente tecnico della Procura puntava il dito proprio contro il muro di via per Albese, nei terreni di Mondelli, e contro il fatto che l'amministrazione gli avesse concesso di realizzarlo disapplicando la legge: «Tale aspetto - scriveva Franchi - pone anche dubbi sulla legittimità della delibera di adozione della terza variante relativamente al voto favorevole espresso dallo stesso signor Mondelli, ai tempi assessore in carica e proprietario di immobili in oggetto della stessa variante, e dunque con un indubbio interesse patrimoniale».
Ora, non resta che aspettare gli effetti del ricorso al Tar e quelli della sentenza civile.
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