Gratta e vinci: truffa
per otto milioni

Turate: vendevano nelle edicole, tabaccherie, cartolerie, aree di servizio, addirittura nelle macellerie falsi tagliandi. Nessuno ha mai ricevuto il premio. Denunciato il legale rappresentante della società

f.angelini

TUATE Sette milioni e mezzo di «gratta & vinci» falsi, un milione e 700mila euro di ricavi mai dichiarati e 340mila euro di Iva sistematicamente nascosta al fisco. È quanto scoperto dalla guardia di finanza della compagnia di Olgiate Comasco al termine di un elaborato accertamento fiscale condotto in collaborazione con i colleghi della tenenza di Seregno, su una società di Cisalgo, in provincia di Varese, la Betpoint srl, il cui legale rappresentante, Antonio Patti, 43 anni, residente a Turate, è stato denunciato per omessa presentazione di dichiarazioni fiscali, per esercizio abusivo di gioco riservato allo Stato, truffa ai danni dello Stato e, per finire, frode nell'esercizio del commercio. La vicenda della Betpoint è, stante alle accuse, la duplicazione su scala nazionale del più classico dei raggiri alla napoletana, condito di tutti gli ingredienti del caso:per almeno un paio d'anni, fino al 2008, la Betpoint riuscì a vendere nelle edicole, tabaccherie, cartolerie, aree di servizio, addirittura nelle macellerie delle province di Como, Varese, Milano, di Parma, fino a Tempio Pausania, in Sardegna, falsi tagliandi gratta & vinci per un controvalore di mercato pari a circa otto milioni di euro. Lo faceva dopo avere ottenuto una autorizzazione dal ministero delle Attività produttive con una richiesta in cui, naturalmente, si ometteva di dire che i tagliandi promettevano premi in denaro, nonostante una normativa che consente sì di organizzare lotterie in proprio ma a patto che non si eroghino soldi. Non solo:secondo quanto rilevato dai finanzieri di Olgiate, i gratta & vinci della Betpoint non avrebbero comunque consentito di incassare un centesimo. La tipografia di Turate che li stampava (realizzando serie tematiche, dagli stadi d'Italia, alle bandiere del mondo passando per i grandi monumenti, le auto, la frutta) avrebbe rivelato agli investigatori di non avere mai avuto disposizioni, da parte del committente, per stampare anche tagliandi con combinazioni vincenti. Alla faccia del motto, scontatissimo:«Ti piace vincere facile? Gioca facile».

Homepage / Olgiate e Bassa Comasca

Venerdì 26 Marzo 2010

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