Argegno, lungolago nuovo
già da rifare: colpa dei Tir

Il dissesto provocato anche dalle onde create da aliscafi e catamarani. Se arriveranno le transenne ne soffrirà il turismo

ARGEGNO - Gli infidi effetti del moto ondoso provocato da aliscafi e catamarani, il passaggio sulla statale Regina di mezzi sempre più pesanti, perfino mastodonti a pieno carico lunghi più di 19 metri, la devastanti sollecitazioni poste dalla curva a gomito prossima al monumento che ricorda le storiche immersioni nei fondali del batiscafo Vassena, hanno messo a rischio la stabilità del lungolago. Nella pavimentazione si sono prodotte crepe in fase di progressivo allargamento, i gradini delle due scalotte per l'accesso al lago sono stati divelti e i segnali del dissesto si vedono perfino nell'asfalto della statale. Se va avanti così la zona dovrà essere transennata con gravissimo pregiudizio per l'immagine turistica, per l'accesso al porto e soprattutto per il possibile blocco della circolazione lungo la Regina, con la sola alternativa rappresentata dal lungo e tortuoso giro per Schignano, Cerano, Castiglione peraltro percorribile solo dal traffico leggero.
Il sindaco Francesco Dotti e i tecnici del comune hanno effettuato una ricognizione in barca e si sono resi conto della gravità della situazione in quanto il moto ondoso attraverso gli squarci prodottisi nel muraglione di contenimento si insinua al di sotto della carreggiata della Regina. Potrebbero ripetersi gli eventi che nel recente passato hanno causato danni e disagi a Menaggio,Tremezzo, Cadenabbia e nella zona turistica di Varenna prossima all'imbarcadero.

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