Spt: la procura vuole
interrogare Gandola

 Como: l'ex presidente di Spt pubblica, poi diventato direttore d'esercizio pure della Spt privata a cui era stata ceduta la Spa, comparirà davanti al pubblico ministero Mariano Fadda. E' accusato per il passaggio della proprietà del ramo gran turismo - con tanto di parco pullman al seguito - della società partecipata

COMO «Sono pronto a chiarire ogni cosa al magistrato», aveva detto poco meno di un anno fa quando il suo nome è finito nel registro degli indagati per la presunta svendita del ramo noleggi di Spt. Ora, per Gianandrea Gandola, l'occasione per quel chiarimento è davvero arrivata. Tra un paio di settimane l'ex presidente di Spt pubblica, poi diventato direttore d'esercizio pure della Spt privata a cui era stata ceduta la Spa, comparirà davanti al pubblico ministero Mariano Fadda, che lo ha convocato - in compagnia del suo avvocato, il legale comasco Angelo Giuliano - per interrogarlo.
Gandola, indagato inizialmente con l'ipotesi di reato di corruzione e peculato, è accusato di aver agevolato il passaggio della proprietà del ramo gran turismo - con tanto di parco pullman al seguito - della società partecipata da Comune, Provincia di Como e di Lecco ad Antonino e Salvatore Battaglia, ovvero i proprietari dell'omonimo gruppo di Olgiate Comasco che detiene (attraverso le società Basco srl e Sabim srl) il 100% della Società Privata Trasporti, nata poco più di un anno fa con lo scopo di acquisire il ramo noleggi del suo "clone" pubblico.  Anche i due imprenditori olgiatesi sono finiti sotto inchiesta, sospettati di aver corrotto Gianandrea Gandola per poter ottenere da lui, grazie a una gara di fatto senza concorrenti e un prezzo ritenuto di favore dagli acquirenti, la vendita del parco automezzi nonché il marchio di Spt. La "tangente" girata per concludere l'affare sarebbe consistita non nello scambio di denaro in contanti, ma nella decisione della società vincitrice della gara di assumere Gandola quale direttore d'esercizio della nuova Spt Srl. I passaggi più delicati della vendita del ramo noleggi che avevano spinto la procura cittadina ad aprire un fascicolo a carico dell'allora presidente Gandola, oltre all'incarico dato allo stesso Gandola - l'uomo che ha direttamente curato la vendita del ramo d'azienda - quale direttore d'esercizio della società acquirente, sono: l'esclusione (di fatto) della società Rampinini dalla gara (nonostante la raccomandata con cui la società si diceva interessata all'eventuale acquisto fosse stata inviata in tempo utile per parteciparvi), la pubblicazione del bando di gara su un quotidiano ("Il Tempo" di Roma) che a Como non è neppure distribuito nelle edicole, il calcolo del prezzo di vendita, stabilito senza procedere a una perizia sul valore dei pullman ceduti.

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