Cabiate, spaccata al bar
In azione con furgone-ariete

Danni ingenti in un locale di viale Repubblica,dove i ladri hanno sfondato le vetrine con un furgone per rubare il registratore di cassa e due slot machine. Fallito un altro tentativo in zona

CABIATE - Bar sempre più nel mirino dei ladri. L'ultima spaccata lunedì notte al Bar Claude di viale Repubblica 73, dove i ladri hanno sfondato le vetrine con un furgone per rubare il registratore di cassa e due slot machine. Completamente distrutta la vetrata, che non potrà essere sostituita nel giro di poche ore e che quindi ha costretto i titolari la notte scorsa a dormire dentro al bar. L'episodio è solo l'ultimo di una lunga scia di furti che ha costretto i carabinieri a intervenire anche venerdì notte in viale Repubblica 90 per il furto, solo tentato, messo a segno al Bar Moderno.  «Abbiamo ricevuto solidarietà di una signora che vive in viale Repubblica – afferma Vito Contento, marito di Claudia Masato che insieme al figlio Davide gestisce il bar Claude –: ci ha detto che le avevano svaligiato l'appartamento solo qualche giorno fa e ci ha riferito che nei dintorni sono state ripulite anche quattro villette». E la tensione in paese cresce. «Dal 2001 a oggi – prosegue Contento – è la quinta volta che subiamo un furto, ma mai di queste dimensioni. In passato erano entrati dalle finestre, e infatti abbiamo messo delle inferiate, o dalla porta principale scardinata con un piede di porco contro il quale ci siamo attrezzati con i sistemi di allarme, ma non avrei mai pensato a un'azione del genere». La dinamica, secondo il titolare, potrebbe essere stata questa: «Credo che abbiano sfondato la vetrina con un furgone lanciato in retromarcia: l'urto ha devastato la vetrata d'ingresso, due frigoriferi, un televisore, le casse dell'impianto stereo, tavoli e sedie. Sono scappati portando via il registratore di cassa e due slot machine su tre: più che il furto in sé, sono i danni collaterali che pesano e il fatto che per almeno tre giorni vivremo nel disagio». La famiglia di Vito Contento ha capito subito quello che stava accadendo: «Abbiamo i telefonini collegati al sistema d'allarme che si sono messi a suonare alle 2,11: io e mia moglie abitiamo a Lurago d'Erba e quindi ho svegliato mio figlio, che invece sta a Cabiate, per venire a vedere. Quando è arrivato al bar i carabinieri erano già sul posto, perché l'allarme è collegato con loro, ma dei ladri nemmeno l'ombra». Diversa, per fortuna, l'esperienza di Liliana Calarese del Bar Moderno: «Da noi hanno tentato di sfondare la vetrina con una mazza o un piccone, ma non ci sono riusciti sia perché abbiamo i vetri antisfondamento, sia perché l'allarme è collegato a un istituto di vigilanza privata e ai carabinieri che sono arrivati sul posto in pochi minuti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA