Tragedia in superstrada:
affetto intorno alle famiglie

A Valbrona e Asso in questi giorni tante commomeventi dimostrazioni di stima ai parenti di Antonio Nicotera e del piccolo Alberto Micciché

VALBRONA - La morte di un figlio la si affronta da soli, nel cuore e nella testa, avere trecento amici però può aiutare a lenire almeno parzialmente il dolore. Gaetano Nicotera e la moglie Dora Cristina Crudo hanno scoperto di avere trecento alleati, trecento e più persone vicine al loro dolore e a quello di tutta la famiglia. Tanti sono i messaggi giunti nella casa di Valbrona dopo la morte di Antonio Nicotera di 39 anni, il figlio della coppia, nell'incidente stradale che ha portato via alla vita anche il piccolo Alberto Miccichè di 10 anni. Più di trecento tra telegrammi, lettere, messaggi, alcuni decisamente toccanti.  
Il biglietto più commovente arriva da una delle aziende seguite da Antonio Nicotera, la Anzani di Erba. Non si tratta di una normale missiva di condoglianze, e neppure lo vuole essere.
"L'azienda di mio figlio si occupa del servizio di pulizia della Anzani da tantissimo tempo, la struttura era tra i primi clienti – spiega mamma Dora Cristina Crudo - C'è una scrivania su cui normalmente con dei post-it il personale lascia le indicazioni per la pulizia dei locali, particolari faccende da svolgere. Dopo l'incidente al posto delle note abbiamo trovato un biglietto indirizzato a noi su un semplice foglio di carta. Erano le condoglianza per la morte di Antonio, ma era qualcosa di diverso, perché mostrava l'attaccamento che anche i clienti avevano per mio figlio. Dice il breve testo: <Perché lui era così puro genuino e semplice, spontaneo e gentile. Lui era, lui era: lui era Antonio>.
Un foglio denso di significati: "Da sei anni lavorava con queste persone e si capisce come il rapporto andasse oltre quello solito tra fornitore di servizi e cliente".
Ci sono poi le lettere dei sindaci dell'area, da Caslino d'Erba ad Asso, da Valbrona a Castelmarte. Ma le missive più toccanti sono quelle dei normali cittadini: "Bisogna avere una gran fede, credere in Dio, per superare i misteri che nostro signore c'impone nella vita". La lettera è della famiglia Sironi – spiega mamma Dora - "Non ci sono abbracci che possano lenire il tuo dolore". I messaggi sono davvero tantissimi. Un uomo di Canzo è venuto a trovarci, una persona che abitava nel nostro condominio vent'anni fa. Ci sono poi tantissime lettere e telegrammi da gente che non conosciamo. Voglio ringraziare tutti di averci aiutato, di esserci rimasti vicini in questo momento".
Oltre alle molte lettere, qualcuno ha fatto trovare nella cassetta postale della scuola dell'infanzia di Asso anche mille euro in contanti per il figlio di Antonio, il piccolo Andrea di cinque anni.
"Deciderà la mamma cosa farne, sono tutti gesti di vicinanza alla nostra famiglia che ci fanno molto piacere", conclude Dora Cristina Crudo.
"Ora della ditta si occuperà la moglie di Antonio – spiega papà Gaetano Nicotera -, in questi giorni stiamo incontrando i clienti e trovo sempre molta comprensione. Siamo colpiti e stupiti da questa dimostrazione d'affetto".
Giovanni Cristiani

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