Ca' d'Industria, ora spuntano
le scatolette di cibo bucate

Nuove accuse alle cuoche della casa di riposo: trovate conserve forate con un cacciavite. La difesa respinge ogni sospetto: chiariremo

COMO Fori praticati con un cacciavite nelle scatole di conserva. È il nuovo pesantissimo sospetto che la procura carica sulle spalle delle due cuoche della Ca' d'Industria sospese dal servizio a fine maggio e sotto accusa per «adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari». Nel corso dell'inchiesta il pubblico ministero Daniela Meliota avrebbe raccolto la testimonianza del personale di Fms (la società a cui è stata affidata la gestione dei pasti per gli anziani ospiti della casa di riposo) e del Cda di Ca' d'Industria incaricati del servizio di vigilanza nelle cucine di Villa Celesia, i quali oltre a dare contro le due cuoche per l'ormai famosa vicenda delle salamelle e delle costine maleodoranti servite agli ospiti, hanno messo un altro carico da novanta nel caricatore delle accuse alle due dipendenti sospese dal servizio.
La nuova ipotesi accusatoria riguarda il presunto sabotaggio di alcune conserve in scatola, che sarebbero state volutamente forate con un cacciavite per farle andare a male e per poi - questa la tesi d'accusa - poter gridare allo scandalo.
Di fronte al nuovo terribile sospetto, però, la difesa non ci sta e respinge ogni sospetto.

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