Moltrasio: addio tra le lacrime
al giovane papà Eros

Tutto il paese ai funerali della vittima di 33 anni del gravi incidente avvenuto sulla provinciale Arosio-Canzo in territorio di Castelmarte. La moglie ha seguito la cerimonia accanto alla bara con il braccio il figlio di otto mesi

MOLTRASIO Il lutto delle famiglie Pettinato e Vanini è diventato dolore di due comunità, quella moltrasina dove Eros aveva trovato accoglienza dopo il matrimonio e quella di Olgiate Comasco dove era cresciuto.
Lunedì pomeriggio, per dare l'addio a una vita che si è infranta a soli 33 anni, la stessa età di Gesù, in un tragico incidente avvenuto sulla provinciale Arosio-Canzo in territorio di Castelmarte, c'era una chiesa gremitissima. L'esempio più significativo, di fronte a un così grande dolore, l'ha dato Elena, donna forte, mamma coraggiosa che per buona parte del rito in piedi accanto alla bara del marito coperta da un cuscino di rose bianche ha tenuto in braccio il piccolo Alessandro di soli otto mesi come era abituata a fare tutte le sere all'ora del rientro a casa del compagno della sua vita. Non solo.  Al termine della funzione, prima che don Bartolomeo Franzi impartisse la benedizione, Elena ha asciugato le lacrime e ha trovato la forza per leggere l'ultimo messaggio d'amore per Eros e rivolgere un ringraziamento a tutti quelli che in questi giorni le sono stati vicini. Accanto a lei affranti, ma sorretti da fede, dignità e forza d'animo, c'erano tutti i famigliari.
Don Bartolomeo che ha concelebrato la messa funebre con don Emanuele Corti coetaneo di Eros e amico della famiglia, nell'omelia riferendosi alla pagina del Vangelo di Matteo dedicata alle beatitudini ha ricordato la figura dello scomparso.
«Ricordo - ha detto il sacerdote - la felicità del giorno del matrimonio nel 2005 nella chiesetta di Sant'Agata, la gioia per le nascite dei due maschietti, Samuele di 3 anni e Alessandro 8 mesi e ho in mente l'immagine raggiante dei genitori con il secondo nato pubblicata sul bollettino parrocchiale, una gioia per tutta la comunità perché qui a Moltrasio, per ogni nascita, siamo abituati a suonare le campane a festa. Quelle campane che oggi battono mesti rintocchi, ma lasciano spazio alla speranza. Eros in questo momento si trova in Paradiso accanto al padre e al figlio non come uno straniero, ma come anima partecipe dell'eterna felicità».

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