Stop all'antenna contestata
E nasce anche il comitato

Cernobbio: il traliccio di 12 metri per la telefonia non potrà essere attivato. A porre uno stop è intervenuta l'ordinanza della responsabile dell'ufficio tecnico perché la posa del palo davanti alle case «era avvenuta senza l'acquisizione dell'autorizzazione municipale e con nessun probante riferimento alla regola del silenzio-assenso»

CERNOBBIO L'antenna Wind per l'ampliamento della rete di telefonia mobile nella vallata del Breggia, una struttura alta 12 metri con un basamento di notevoli dimensioni è stata eretta con un blitz che non ha tenuto contro delle 680 firme dei cittadini, comprese quelle di sindaco, vice-sindaco, assessori e consiglieri nonché della presa di posizione dell'amministrazione comunale. La struttura però non potrà essere attivata.
A porre uno stop è intervenuta l'ordinanza della responsabile dell'ufficio tecnico Sabrina Maspero in relazione al fatto che la posa del palo davanti alle case «era avvenuta senza l'acquisizione dell'autorizzazione municipale e con nessun probante riferimento alla regola del silenzio-assenso».
La novità di questi giorni, ufficializzata con un comunicato, è rappresentata dalla costituzione del «Comitato anti-antenne Piazza Santo Stefano» con il risoluto proposito di promuovere la ricollocazione dell'impianto di via Isonzo lontano dalle case, tenuto conto del fatto che ci sono delle famiglie, nell'ambito di un popoloso quartiere residenziale, che si sono trovate l'antenna a pochi metri dalle finestre di casa.
Presidente del comitato è Fabio Riolino, segretario Antonella Costanza.
A seguito del dibattito in consiglio comunale, l'assessore Andrea Bianchi ha convocato le parti per trovare una soluzione alternativa che potesse soddisfare le esigenze di tutti.
L'incontro con un dirigente Wind, presenti il segretario comunale Elena Bello e la responsabile dell'ufficio tecnico Sabrina Maspero ha dato luogo a un primo risvolto positivo, quello di indurre la società dei telefonini a prendere in considerazione alcune postazioni situate più in alto, nella zona boschiva prossima alla Ca' Battista lungo la strada che sale a Piazzola.
L'esito non è stato favorevole in quanto Wind, secondo il sindaco Simona Saladini, sostiene che dalle nuove aree, seppur con un traliccio più alto, rimarrebbe scoperto il cono comprendente il centro commerciale Bennet di Tavernola.
Il sindaco Saladini conferma la volontà di trovare un accordo con Wind e aggiunge che nel caso in cui la società intendesse proseguire con un ricorso al Tar contro l'ordinanza comunale, l'amministrazione resisterà per tempi lunghi. Intanto il cantiere rimarrà bloccato e l'antenna non potrà essere attivata.

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