Asso: la cascata
tutelata già dal Duce

L'area Vallategna al centro della polemiche per il progetto di realizzazione di un supermecarto è vincolata dal 1931. I terreni di Ghislanzoni Giovanni fu Serafino e di Bressani Guglielmo fu Pietro, passati poi agli eredi, sono stati tuteleti dall'allora ministero per l'educazione nazionale- direzione nazionale per le antichità e belle arti

ASSO L'area della cascata della Vallategna al centro della polemiche per il progetto di realizzazione di un supermecarto è vincolata dal 1931. Il documento recuperato dal Gruppo naturalistico della Brianza, datato 28 luglio 1931, cambia decisamente le prospettive riguardanti il futuro dei terreni e lascia  esterrefatti - dicono gli stessi esponenti del gruppo - a proposito degli ultimi passaggi portati avanti da amministratori e privati su un'area vincolata.  Il documento timbrato dal ministero e scovato dal Gruppo naturalistico della Brianza negli archivi della Conservatoria di Lecco recita: «I terreni di Ghislanzoni Giovanni fu Serafino e di Bressani Guglielmo fu Pietro, passati poi agli eredi, sono vincolati dal 1931 dall'allora ministero per l'educazione nazionale- direzione nazionale per le antichità e belle arti».
Il mappale interessato dal vincolo è il 1068 che coprirebbe un'ampia fetta di area di fatto impedendo eventuali costruzioni dalle dimensioni imponenti della struttura per la media distribuzione: «Il Gruppo Naturalistico tramite ricerche d'archivio ha recuperato le dichiarazioni di vincolo del 1931: già allora si erano accorti del valore e della bellezza del luogo, che a parere dell'attuale amministrazione è solo un'area degradata».
«Non si capisce però perché una cura di cemento dovrebbe “risanare” un prato trascurato -dice il presidente del Gruppo naturalistico Cesare Del Corno -. La presenza del vincolo rende manifesto come nel 2001, rifacendo il piano regolatore, l'amministrazione Conti ha ignorato la tutela dell'area estendendo la sua edificabilità».
Per il capogruppo di minoranza Roberto Zanetti di “Asso Viva” privati e amministrazione non potevano non sapere: «L'amministrazione comunale è la proprietà del terreno dovevano per forza essere a conoscenza di questo vincolo – spiega -. Di certo c'è stata una superficialità nella stesura della variante, ma in realtà la superficialità nel caso specifico mi sembra poco verosimile. Non posso credere non si fosse al corrente di questi vincoli, anche perché dovrebbero risultare negli atti notarili. Quindi il privato se ha acquistato sapeva che non poteva realizzare una struttura di quel tipo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA