Pistola puntata al volto
Rapina e paura in pizzeria

Rapina in via dei Mille, l'altra sera attorno alle 21.30, alla pizzeria da asporto «L'ortolano», sul piazzale dell'ortofrutta Arcobaleno. Un giovane con il volto coperto è entrato nel locale indossando un casco integrale blu e brandendo una pistola

COMO - Rapina in via dei Mille, l'altra sera attorno alle 21.30, alla pizzeria da asporto «L'ortolano», sul piazzale dell'ortofrutta Arcobaleno. Un ragazzotto di bassa statura, non più di un metro e sessanta, è entrato nel locale con il volto coperto da un casco integrale blu e una pistola in mano. Ha minacciato i commessi che erano dietro al bancone puntando l'arma al volto di uno dei due (un 26enne originario del Kosovo ma residente in città) ed è fuggito con qualche centinaio di euro, dopo essersi fatto anche consegnare le chiavi di un'auto e della moto utilizzata per le consegne a domicilio, in modo da impedire che a qualcuno potesse venire in mente di seguirlo.

«È sparito così - racconta il giorno dopo Silvia Volonté, proprietaria della pizzeria oltre che del "Barosteria" di via Magenta, appena dietro l'angolo - Se n'è andato a piedi con la refurtiva e soprattutto bene attento a non togliersi il casco, anche se i ragazzi (i commessi, ndr) sono convinti che si trattasse della stessa persona, probabilmente un sudamericano, che era entrata poco prima a ordinare una pizza». Il rapinatore indossava un paio di jeans scuri e una cintura di marca Levi's con una fibbia in metallo piuttosto vistosa: i pizzaioli l'hanno identificato con il cliente che qualche minuto prima, insieme a un amico, aveva già ordinato una pizza piccola da portare via. Quando l'ha visto rientrare, con la stessa maglietta, la stessa cintura e il casco in testa, il pizzaiolo non ha neppure preso troppo sul serio le sue minacce: «Parlava un buon italiano - ha spiegato ai poliziotti - mi ha chiesto il denaro, ma in un primo momento non gli ho dato retta. A quel punto lui ha armato la pistola e me l'ha puntata addosso».

La polizia, più tardi, ha verificato la presenza, sul piazzale, di una telecamera di sorveglianza che sembrava bene orientata verso l'entrata del locale. Il filmato è stato visionato subito «ma in realtà - racconta ancora la signora Volontè - la telecamera era direzionata troppo in basso e i poliziotti non hanno trovato niente». È stata comunque attivata la trafila di rito per la ricerca di eventuali impronte digitali. Il rapinatore ha agito senza guanti ma non ha toccato nulla, se non forse la maniglia della porta, sulla quale non sono state trovate tracce sufficientemente nitide. Il denaro è stato direttamente consegnato dal commesso che, restandosene al di là del bancone, ha estratto i contanti dal registratore di cassa porgendoli a quel tizio armato che quindi, neppure in questo frangente, ha appoggiato le mani su qualche superficie.

Il colpo alla pizzeria di via Dei Mille segue di pochi giorni un'altra rapina messa a segno a non più di duecento metri in linea d'aria da qui, all'incrocio tra via Monte Grappa e via El Alamein, dove tre persone avevano affrontato il proprietario del bar «L'antico borgo» spintonandolo nei bagni del locale, intimandogli di restarci in silenzio salvo poi scassinare una cassetta per il cambio monete dei videopoker. «Staremo più attenti», dicono dalle parti di via Magenta, chiedendo però che polizia e carabinieri passino un po' più spesso. In realtà i servizi di controllo, per il mese di agosto, sono stati già potenziati, sia per prevenire rapine come questa, sia per limitare il numero dei furti, un tipo di reato che durante l'estate tende tradizionalmente ad aumentare.

© RIPRODUZIONE RISERVATA