Appiano: sagra senza fuochi
Guerra Pro Loco-Comune

I mancati botti infiammano la polemica dopo la decisione del sindaco di non rilasciare l'autorizzazione allo spettacolo pirotecnico. La replica: presa di posizione rigida, i permessi valgono due anni

APPIANO GENTILE Sagra settembrina senza fuochi d'artificio. I mancati botti infiammano la polemica tra Comune e Pro loco, costretta ad annullare lo spettacolo pirotecnico già annunciato sui manifesti della sagra appianese in programma dal 3 al 5 settembre.
Il sindaco Gianni Clerici non rilascerà l'autorizzazione: «Non firmo il nulla osta per i fuochi d'artificio, senza il parere di idoneità della commissione provinciale che viene rilasciato dalla prefettura. Una circolare della prefettura del 2003, che ho visto solo quest'anno, chiede l'individuazione di uno o più luoghi da cui sparare i fuochi; dopodiché viene effettuato un accertamento per verificarne l'idoneità. Se viene rilasciato parere positivo, il sindaco può autorizzare i fuochi. Per avere questo assenso, andava presentata richiesta entro fine marzo. La domanda per i fuochi è arrivata in Comune tramite la ditta che se ne sarebbe occupata e non dalla Pro loco che, invece, avrebbe dovuto avvisare prima il Comune o comunque parlarne per tempo con l'assessore competente, in modo da inoltrare richiesta del parere nei termini».
Sindaco irremovibile: «Ci sarebbe la possibilità di deroga, ma per l'incolumità dei cittadini non la rilascerò, in quanto non ho alcun titolo tecnico per stabilire se il luogo sia idoneo. Ancorché si fosse chiesto il parere in tempo, dubito che la commissione, con i criteri che ha indicato, potesse esprimere parere favorevole a sparare i fuochi dal parco Rosnati con le abitazioni a meno di cento metri, in prossimità di una casa di riposo e a cinquanta metri di distanza dai cittadini».
Decisione inaspettata quanto contestata dalla Pro loco, come spiega l'amministratore Emanuele Bogani: «Da vent'anni si sparano i fuochi dal parco Rosnati, quest'anno non verranno autorizzati per una presa di posizione del sindaco che ci sembra oltremodo rigida. Il primo cittadino ci ha inviato una lettera per informarci che non concederà il nulla osta, facendo riferimento a una circolare della prefettura che però a noi non è mai stata girata affinché potessimo adeguarci. Da quanto ci risulta, l'autorizzazione ha validità due anni se non cambia il luogo da cui si sparano i fuochi; li hanno permessi l'anno scorso, dovrebbero fare altrettanto quest'anno».
Poi una critica sui tempi. «Suona strano il diniego, comunicatoci il 9 agosto: abbiamo presentato domanda di nulla osta a giugno, a luglio la giunta ha stanziato un contributo di duemila euro, andiamo in stampa con i manifesti e arriva il diniego. Dato che erano a conoscenza da dicembre di questa circolare, il sindaco avrebbe dovuto dirci a giugno che non avrebbe autorizzato i fuochi, avremmo avuto tutto il tempo di trovare una soluzione alternativa».

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