L'annuncio più atteso:
«Marisol è fuori pericolo»

Como: la bambina nata dalla mamma morta nell'incidente di Gironico reagisce alle cure e i medici della patologia neonatale sciolgono la prognosi. A una settimana dal terribile incidente in cui è morta la mamma, finalmente una notizia che regale un po' di speranza

COMO La piccola Marisol è fuori pericolo. Con il sorriso realistico di chi sa che la prudenza non è mai troppa, il primario di patologia neonatale del Sant'Anna Mario Barbarini annuncia: da quando è stata staccato il respiratore, dopo un'osservazione durata 24 ore in cui le condizioni della neonata sono apparse «assolutamente soddisfacenti» è possibile finalmente «sciogliere la prognosi».
Dunque Marisol è fuori pericolo: «Diciamo che è una tipetta tosta, che ci ha messo molto del suo», ha spiegato il primario. Ieri la bimba, fatta nascere d'urgenza con un parto cesareo dall'équipe del 118 intervenuta per soccorrere la madre della piccola, morta a causa di un incidente stradale avvenuto a Gironico, aveva aperto gli occhi. E ce la fa pure a muovere le braccia e le gambe. Avanza a piccoli passi verso la vita, tutti si aspettano grandi cose, ma per i medici della patologia neonatale dell'ospedale Sant'Anna le grandi cose sono queste.
È una bella bambina, Marisol, pesa 2 chili e 670 grammi. «Ha avuto il calo fisiologico tipico in questa fase» dice Barbarini. Ha un po' di capelli in testa. Non è una capellona, ma non ha neanche una di quelle testine rasate che hanno certi neonati. Sono tutti intorno a lei, dal 17 agosto, medici e infermieri della patologia neonatale. Per quanto riguarda eventuali conseguenze di tipo neurologico, ci vuole tempo: bisogna solo avere pazienza e fare il tifo per lei. «Non si può ancora dire quale sarà il quadro neurologico finale, lo proveremo nei prossimi giorni. Ma il fatto che si muova, che apra gli occhi, che risponda ai test fornisce un quadro dell'apparato cardiocircolatorio confortante. del resto ha superato la prova più importante, quando abbiamo sospeso il trattamento in ipotermia e l'abbiamo restituita alle condizioni normali».

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