Sagnino, in ottocento
per l'addio a Dido

Chiesa troppo piena, a Sagnino, per l'ultimo saluto a Davide Auguadro: in molti sono dovuti restare fuori. I genitori agli amici: siete i germogli per un mondo migliore. E il parroco dedica a Dido le parole di madre Teresa

COMO Una chiesa così gremita da costringere almeno un centinaio di persone a restare fuori. A Sagnino ci sono tutti, per l'ultimo saluto a Davide Auguadro: i parenti, stretti in un abbraccio sincero a mamma Patrizia, a papà Aldo e alla sorellina Martina; gli amici, che hanno voluto portare a spalla la bara di legno chiaro; i compagni di squadra nella Lario, che hanno firmato la maglia di Dido e l'hanno messa sopra il feretro; i compagni di classe, che alla fine della funzione hanno preso la parola per dire: «Aiutaci, perché inizieremo l'anno scolastico con la morte nel cuore»; le bambine della società Ginnica '96, dov'è iscritta la sorellina. E poi i conoscenti, gli allenatori, gli insegnanti, i residenti di Sagnino: in almeno ottocento si sono dati appuntamento nella chiesa, dove il parroco don Antonio Carlisi, ha officiato la funzione. E ha dedicato a Dido e alla sua famiglia una frase di madre Teresa di Calcutta: «La vita è un'opportunità, coglila. La vita è bellezza, ammirala. La vita è beatitudine, assaporala. La vita è un sogno, fanne una realtà. La vita è una sfida, affrontala. La vita è amore, godine. La vita è felicità, meritala. La vita è la vita, difendila».
Toccante il messaggio di ringraziamento dei genitori, letto alla fine della funzione dallo zio di Davide: «Grazie a tutti e in particolare ai giovani amici di Davide, per la sensibilità e per l'amore. Questi giovani faranno germogliare i semi per un mondo migliore».

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