La Gelmini con il prof
premiato e licenziato

Uggiate, il ministro sul caso di Luca Piergiovanni: «Oggi i meccanismi di reclutamento e di formazione non sono ancora improntati al merito. Non a caso li stiamo modificando. Del caso in ispeciemi sto occupando personalmente»

UGGIATE Il suo primo giorno di scuola lo ha passato per metà in classe e per metà in tv. Non finisce di fare clamore il caso del professor Luca Piergiovanni di Uggate, sollevato da «La Provincia» all'inizio di luglio, quando gli arrivarono due notizie decisamente contrastanti: l'assegnazione del premio «Docente dell'anno» per gli innovativi progetti didattici («Podclass» e «Nonni su Internet») portati avanti alla scuola media di Uggiate Trevano e la perdita del posto di lavoro a causa dei tagli di cattedre operati in tutta Italia per ridurre la spesa pubblica. Insomma, premiato e "licenziato". Tra virgolette, perché Piergiovanni, a 37 anni, con 4 anni di laurea in lettere, 2 di Ssis (Scuola di specializzazione per l'insegnamento), 3 di perfezionamento e 2 pubblicazioni scientifiche all'attivo, fa parte dell'esercito dei precari che vengono messi sotto contratto il 1° settembre e di fatto licenziati ogni 30 giugno.
Quello cominciato lunedì è il suo sesto anno scolastico in provincia di Como (viene da Arezzo) e per la quinta volta si è trovato a cambiare scuola: dopo la soppressione del posto a Uggiate, infatti, il 30 agosto è stato ripescato su uno spezzone di cattedra (otto ore settimanali) a Olgiate Comasco. Per permettergli di completare le 18 ore standard, l'Ufficio scolastico provinciale gli ha affidato l'incarico di sviluppare i suoi due progetti su tutto il territorio comasco.
Lunedì Piergiovanni ha conosciuto i suoi nuovo studenti. Ma prima, alle 6.45, è stato ospite (in differita) a «Uno Mattina». E, dopo il suono della campanella, ha fatto un collegamento con il programma «Farenhait» di Radio 3 Rai (alle 15) e un'altra ospitata negli studi di Telelombardia (alle 18). Contemporaneamente, l'agenzia fotografica La Presse ha invaso le redazioni dei giornali con un servizio di 50 immagini su Piergiovanni e i suoi alunni, ormai ex, di Uggiate. Domani, tra l'altro, sarà di nuovo in tv: a «Mattino Cinque».
Ma per il professore, e non soltanto per lui, è stato molto più importante un intervento del ministro negli studi di Sky Tg 24. Interrogata dal conduttore proprio sulla vicenda di Piergiovanni, la Gelmini ha risposto che si è verificata «perché oggi i meccanismi di reclutamento e di formazione non sono ancora improntati al merito. Non a caso li stiamo modificando». «Del caso in ispecie - ha quindi sottolineato a proposito del docente comasco - mi sto occupando personalmente». «Ci tengo poi a sottolineare - ha aggiunto - che il professore in questione io l'ho premiato per un progetto legato alla scuola. Questo non significa che sia il miglior insegnante. Certamente è una persona meritevole, rispetto alla quale c'è un'attenzione da parte della sottoscritta e del ministero per dare un aiuto».
Il ministro ha quindi spiegato quali modifiche intenderebbe apportare al meccanismo di reclutamento dei docenti per evitare che si verifichino altri casi come quello di Piergiovanni. «Per quanto riguarda gli scatti di anzianità, ritengo che siano un meccanismo da superare al più presto. Solo l'Italia, con la Grecia, non ha oggi un sistema di valorizzazione della professione docente. Dobbiamo passare da un riconoscimento legato al trascorrere del tempo, ad uno legato al merito». Questo ragionamento come verrà tradotto in concreto? «Oggi le graduatorie sono costruite su un sistema che è vecchio ed è superato, che va modificato e che stiamo modificando - ha detto il ministro -. Ricordo che al regolamento nuovo sulla formazione iniziale, seguirà tra qualche mese il regolamento nuovo sul reclutamento e lì ci sarà lo spazio per il merito». «Sicuramente - ha aggiunto - questa è la nostra intenzione». Come a dire: sindacati permettendo.

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Eco di Bergamo Primo giorno di scuola