Cantù, Prg e Pgt a confronto
Ecco i disegni di cosa cambia

Il piano regolatore generale, approvato nel 1999 - e poi via via modificato a colpi di varianti - non si trova più sul sito internet del Comune, come accadeva nel recente passato. Il Pgt è ancora avvolto nel mistero. Ma i disegni ci sono e ve li mostriamo, nelle tavole riepilogative qui pubblicate

CANTU' Il futuro, resta ancora tutto da disegnare. Ma chi nel frattempo volesse divertirsi a fare un confronto tra le ipotesi per il domani e le certezze - urbanisticamente parlando - di ieri, qualche problema lo incontrerebbe. Il piano regolatore generale, approvato nel 1999 - e poi via via modificato a colpi di varianti - infatti, non si trova più sul sito internet del Comune, come accadeva nel recente passato. Piano di governo del territorio - il suo successore - blindato e prg scomparso, insomma. L'interregno, il passaggio da uno strumento urbanistico all'altro, pare all'insegna dell'oscurità. Ma da oggi quanti volessero sovrapporre le due Cantù e a fare qualche raffronto fra ieri e domani, può trovare anche il piano regolatore sul nostro sito. Un rebus per interpretare il quale servono occhio attento e pazienza, o meglio ancora un amico urbanista. Tanto più che pgt e prg sono differenti nella definizione delle diverse destinazioni d'uso delle aree. Ma di certo la sostanza non cambia. Piano di governo del territorio che sta facendo capolino un pezzetto alla volta, più che altro attraverso i giornali e la politica d'opposizione - vedi la civica Lavori in corso che ha pubblicato alcune tavole del pgt sul proprio sito - che non attraverso i canali ufficiali. In piazza Parini continuano serrati i confronti, e l'impressione è che si siano serrati anche i ranghi di partito, facendo ritrovare alla litigiosa Lega Nord - con tanto di assessore all'urbanistica Alessandra Tabacco perennemente in bilico - compattezza di fronte al blocco del Pdl. Questo infatti dimostra di non voler recedere di un passo dalle proprie richieste, e sta spulciando il piano per controllare che i 15 punti messi nelle mani del sindaco Tiziana Sala in luglio, i desiderata pidiellini per l'urbanistica, siano stati recepiti, pena il veto sul pgt. Senza contare le ipotesi da fantapolitica: se infatti davvero in primavera si andasse a votare, e, come dato per certo, Leonardo Carioni lasciasse la guida della Provincia per andare a Roma, anche a Cantù potrebbero cambiare le carte in tavola, visto che per Tiziana Sala s'è più volte in passato ipotizzato un futuro a Villa Saporiti. E pare inverosimile che per allora il pgt possa essere approvato. Fantapolitica con davvero troppi se, al momento. Quello che è invece certo oggi è che nelle tante bozze che si rincorrono – soprattutto per quanto riguarda il piano delle regole  e quello dei servizi – manca la Vas, la valutazione ambientale strategica, il cui compito è stabilire la sostenibilità della futura crescita canturina. Così come pare assodato che ci sarà un deciso sviluppo edilizio, vista la notevole quantità, nella cartografia, di ambiti industriali, artigianali e commerciali con possibilità di riconversione, ovvero aree dove oggi si trovano fabbricati produttivi e che potranno diventare residenze, negozi di vicinato, bar o ristoranti. E ancora gli ambiti a destinazione mista, le proverbiali case e botteghe canturine, anche in questo caso che annoverano la possibilità di riconversione. Così come qualche perplessità la desta l'apparente ambivalenza di alcune situazioni. Vedi le cascine. O ancora il comparto del De Amicis.

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