Il Sant'Anna nella storia

COMO L'ospedale Sant'Anna deve il suo nome alla chiesa accanto a cui fu costruito alla fine del XV secolo, dopo che due successive bolle papali - di Pio II nel 1468 e di Sisto IV nel 1480 - ne indicarono l'ubicazione vicino alla Roggia Molinara, nella zona dell'attuale via Cadorna.
Lì sorgeva, appunto, la parrocchia di Sant'Anna la cui dedicazione doveva essere estesa al nuovo istituto. A chiederlo fu proprio Pio II che a Francesco Rusca, all'epoca signore di Como, impose anche di aprire l'ospedale ai poveri della stessa chiesa, di farlo gestire direttamente al Comune, di edificarlo rigorosamente all'esterno delle mura cittadine. La presenza della Roggia Molinara risultò determinante ai fini della scelta della sua collocazione: la struttura doveva infatti essere in grado di approvvigionarsi d'acqua in piena autonomia. Fu senz'altro una scelta fortunata visto che l'ospedale rimase in quel luogo - nei locali che oggi accolgono il Conservatorio - fino al 1932, quando venne poi inaugurata la nuova sede di via Napoleona.

Sant'Anna è generalmente indicata quale protettrice delle puerpere. A lei ci si rivolge, per tradizione, alla vigilia del parto ma è stata spesso invocata anche a protezione delle donne che non riuscissero a mettere al mondo figli. Sposa di Gioacchino, Anna - nome ebraico che non a caso significa "grazia" - era la madre della Beata Vergine: i Vangeli narrano che concepì la figlia in età molto avanzata, e che morì di una morte resa dolce dalla presenza del piccolo Gesù il quale, a soli tre anni, la assistette fino all'ultimo risparmiandole l'agonia. La prima manifestazione del culto di Anna di cui si abbia notizia si fa risalire al 550 d. c., quando Giustiniano le dedicò una chiesa costruita apposta a Costantinopoli. In occidente la sua devozione si diffuse solo molti anni dopo. Urbano VI ne consentì il culto nella sola Inghilterra nel XIV secolo, poi Gregorio XIII ne inserì definitivamente la celebrazione nel messale duecento anni più tardi. Anna è santa che gode di grande venerazione soprattutto nei paesi anglosassoni.
La festa liturgica è fissata al 26 luglio:la dedicazione di chiese e ospedali,
in Italia, iniziò nel tardo Medioevo. Raffigurata soprattutto mentre insegna la lettura della Bibbia a sua figlia o mentre saluta il marito Gioacchino presso la Porta d'Oro (così la immaginò Giotto dipingendola agli Scrovegni), è invocata anche da ricamatrici e lavandaie che un tempo, nel giorno della sua festa, si astenevano dal lavoro.

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