Cernobbio: vandalismi
al cimitero di Piazza

La denuncia in consiglio comunale dell'assessore Braglia: «Non si riesce a capire se si tratta di manifestazioni di disprezzo nei confronti di alcune famiglie o di eventi sporadici ascrivibili a ragazzi nient'affatto riguardosi della memoria dei defunti»

CERNOBBIO Rancori e veleni dai vivi vengono travasati sui morti e la questione, pubblicamente denunciata, assume contorni inquietanti. Da un po' di tempo nel cimitero di Piazza Santo Stefano si verificano gravi atti di vandalismo e l'assessore Simone Braglia ha ritenuto di esporre i fatti in consiglio comunale.
«Quale responsabile dell'area dei cimiteri – ha detto Braglia – ho ricevuto lettere da parte di cittadini i cui congiunti hanno subìto gli effetti dei vandalismi. Gli stessi hanno sporto denuncia ai carabinieri, ma non si riesce a capire se si tratta di manifestazioni di disprezzo nei confronti di alcune famiglie o di eventi sporadici ascrivibili a ragazzi nient'affatto riguardosi della memoria dei defunti. Certo è che si tratta di atti vili e volgari. In più di un'occasione oltre alla distruzione dei fiori, sono state infrante le immagini dei morti e la cosa per molti aspetti appare sconvolgente. Rivolgo un appello ai cittadini di buon senso affinché abbiano a segnalare presenze sospette all'interno del camposanto».
Braglia in consiglio comunale non ha fatto nomi e cognomi, ma nella fase successiva ha confermato che a subire gli affronti sono state le tombe di defunti appartenenti a due distinte famiglie, i Cavalleri e i Saibene, situate sia nel campo d'ingresso al camposanto che nei loculi, in posizioni diversificate. Eventi che a Piazza Santo Stefano, dove la gente ha sempre avuto il massimo rispetto nei confronti dei defunti, non hanno precedenti.
Braglia non riconosce un collegamento tra gli accanimenti nei riguardi delle tombe e le polemiche in atto da un po' di tempo nella frazione. Ci sono infatti persone che senza rivelare l'identità, via internet, lanciano accuse e pesanti apprezzamenti su presunte simpatie di alcuni residenti verso il sindaco Simona Saladini e la maggioranza che governa Cernobbio.
Poi ci sono di mezzo le divergenze sull'abbattimento della vecchia scuola e sulla costruzione del centro civico e della nuova piazza. Ultima in ordine di tempo è la diatriba sull'intitolazione tra chi vorrebbe dedicarla al fondatore dell'Opus Dei Josemaria Escrivà de Balaguer e altri che hanno sottoscritto una petizione con alcune centinaia di firme a favore del  medico Giuliano Brasca.
«Non ho elementi per attribuire le responsabilità degli eventi  e neppure per stabilire se l'apporto dei siti internet abbia avuto influenze su quanto accaduto al cimitero – dichiara Braglia – ma faccio assegnamento sulle indagini in corso da parte dei carabinieri in maniera tale da far luce su certe azioni davvero deprecabili».

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