Protesta in consiglio
per l'antenna ciclope

Il traliccio per le tv di 60 metri alle colme di Brunate sta ormai per spuntare. Cresce, proprio per questo, la preoccupazione tra i residenti, tanto che una delegazione di una decina di persone si è presentata a palazzo Cernezzi a Como, per ribadire il «no» all'impianto.

BRUNATE Mentre il giallo tiene banco negli uffici comunali, il traliccio di 60 metri alle colme di Brunate sta ormai per spuntare. Un elicottero ha trasportato cemento a più riprese nella zona in cui dovrebbe sorgere l'antenna di Radio Kappa International e il maxi basamento di fatto è già stato costruito. Cresce, proprio per questo, la preoccupazione tra i residenti, tanto che una delegazione di una decina di persone si è presentata ieri sera in consiglio comunale a Como, per ribadire il «no» all'impianto. Dopo un battibecco con uno dei residenti, il sindaco Stefano Bruni ha accettato di ascoltare le ragioni del gruppo di cittadini giunti a Palazzo Cernezzi: «Ci siamo già attivati per fare tutte le verifiche del caso - ha detto Bruni - e domani (oggi, ndr) ci sarà un vertice con i responsabili dell'ufficio legal. Stiamo valutando se ci sono gli strumenti per intervenire. Garantisco che farò tutto il possibile».
Una risposta che non ha soddisfatto i residenti: «Vogliamo che i lavori vengano fermati subito, io abito nella zona da 61 anni - ha detto Giovanni Bernasconi - e sono pronto a incatenarmi al palo, se dovessero posizionarlo. L'elicottero è andato avanti e indietro per sei ore ed è già stato realizzato un basamento enorme».
Negli uffici comunali, intanto, tecnici e dirigenti stanno cercando di capire se l'iter sia stato regolare (la pratica per il maxi traliccio non è mai stata analizzata dalla commissione Paesaggio) e perché l'altezza sia passata dai 40 metri inizialmente previsiti a 60 (il doppio del Faro Voltiano), senza che della modifica si trovi traccia nella documentazione approdata in Comune. In Procura è già stato presentato un esposto sulla vicenda. «Visto che stanno già lavorando – ha sottolineato in aula il presidente della commissione urbanistica Mario Lucini (Pd) – rischiamo di avere un responso quando ormai l'intervento è ultimato. Si valuti quindi la possibilità di disporre subito una sospensione, in attesa di tutte le verifiche del caso. So che il problema è legato, in parte, a quanto consente di fare la vituperata legge Gasparri, ma resta il fatto che una mostruosità del genere in quel luogo è improponibile». Roberta Marzorati (Lista per Como) in aula ha sollevato timori per la salute dei residenti: «Parlo da medico e ricordo che i risultati delle inchieste sugli effetti delle onde elettromagnetiche sono preoccupanti, si parla di un aumento di tumori e leucemie nelle persone che restano esposte a lungo. Nella zona, peraltro, ci sono una scuola meaterna e una scuola elementare».

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