Caos al pronto soccorso
I carabinieri al Sant'Anna

Il figlio di una paziente dà in escandescenze, a San Fermo arrivano le forze dell'ordine. Ma il primario del pronto soccorso dell'ospedale di Como minimizza: "Sono aumentati i casi seri, per gli altri si allunga l'attesa. Ma per il paziente che ha dato in escandescenze, non ce n'era motivo. La mamma era sotto accertamenti per una sospetta frattura molto seria"

SAN FERMO Lunedì sera al pronto soccorso del Sant'Anna c'è stato un super lavoro per i medici. Il risultato è stato che i casi non gravi, codici bianchi e verdi hanno dovuto sopportare ore di attesa. Una paziente era stata dirottata al Sant'Anna dalla sua ginecologa. Ma nonostante la prescrizione del medico ha dovuto aspettare dalle 6 di sera alle 11 prima di essere visitata. Il figlio di un'altra paziente ha dato in escandescenze, ha litigato con una dottoressa, è stata chiamata una guardia interna al Sant'Anna, la quale a sua volta ha chiamato i carabinieri che hanno riportato la pace in sala d'attesa. Il primario Andrea Bellone spiega che da quando l'ospedale si è trasferito da via Napoleona all'Eremo i codici gialli e rossi sono aumenti del 20 per cento. E il pronto soccorso deve vedere ogni giorno 120-150 pazienti. Per la madre del signore che ha dato in escandescenze si è trattato di un'attesa lunga perché i medici sospettavano una frattura di un osso del rachide cervicale che pone un rischio importante di vita

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