L'omicida di Livo
non aveva più un soldo

Valindo Rossini, 62 anni, verrà interrogato lunedì dal gip di Como nel carcere Bassone: l'operaio di Livo è accusato di aver ucciso la vicina Pierina Alietti, 59 anni, e di detenzione di arma illegale. Dalla confessione dell'uomo è emersa anche la situazione da indigente in cui si trova a vivere

LIVO Valindo Rossini, 62 anni, verrà interrogato lunedì dal gip di Como nel carcere Bassone: l'operaio di Livo è accusato dell'omicidio volontario della vicina Pierina Alietti, 59 anni, e di detenzione di arma illegale.
L'operaio di Livo è reo confesso, essendosi presentato spontaneamente alla caserma di Gravedona poco dopo aver sparato due colpi alla schiena della vittima: l'operaio aveva in mano la pistola, una Beretta modello 34, calibro 9, che deteneva illegalmente e con la quale ha fatto fuoco.
Nel frattempo i carabinieri della compagnia di Menaggio, utilizzando il metal detector, hanno trovato anche il secondo bossolo del proiettile esploso nel primo pomeriggio di venerdì da Valindo Rossini. Nel corso delle ricerche di quel giorno era stato ritrovato solo un bossolo ma, ora, anche il secondo è stato rintracciato nella neve e posto sotto sequestro a disposizione della magistratura al pari della pistola e dell'altra carabina di proprietà di Rossini, quest'ultima detenuta legalmente.
L'operaio di Livo e la vittima avevano avuto uno screzio simile esattamente 25 anni prima, il 4 dicembre del 1985, quando le capre della signora Pierina erano entrate nel giardino dei Rossini e avevano mangiato i cavoli. In quell'occasione il proprietario si era limitato a una querela: dopo questo episodio i carabinieri di Gravedona non avevano mai ricevuto altre segnalazioni di un odio che probabilmente è covato, si è rinfocolato nel tempo e che venerdì è esploso in tutta la sua violenza. Come riferito ai carabinieri dallo stesso Rossini nella confessione, al "Denunciami ancora" pronunciato dalla signora al culmine del litigio, l'uomo è scattato e ha esploso due colpi di pistola alla schiena della vittima, poi morta fra le braccia del marito (anche lui era intervenuto per cercare di fare da paciere e portare via dal giardino del vicino le sue capre). Dalla confessione è emersa anche la situazione da indigente in cui si trova a vivere Rossini in casa con una compagna straniera: a dispetto della bellezza della villa di Livo, l'operaio ha riferito che gli hanno tagliato il gas e la luce per problemi economici.
Una vicenda, l'omicidio per le capre, molto triste da ogni punto la si guardi e che ha sconvolto non solo le famiglie coinvolte, ma l'intera comunità di Livo. Martedì alle 10 i funerali di Pierina Alietti che verrà seguito da tutto il paese.

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