Cantù: capolavori in mostra
Oltre 50 presepi e diorami

Aperta sino a gennaio la tradizionale rassegna in corte San Rocco, nella centralissima via Matteotti, curata dall'associazione "Amici del Presepio" - Esposto anche un presepe napoletano, realizzato a Maiori

CANTU' - E  così che i diorami - almeno sul piano numerico - battono i presepi. Sempre di rappresentazioni legate al sacro si tratta. Con il Bambin Gesù al centro di una ricostruzione scenica, ma in un contenitore chiuso e illuminato ad arte. Tendenza natalizia in crescita, tra gli artisti, la suggestiva scenografia palestinese in miniatura. Come, ad esempio, l'ultima della grotta appesa a un quadro, perfetta per qualsiasi appartamento, ideale per chi non può disimpegnare il mobilio dalle sue funzioni. Questo e altro, foriero di spunti per i presepisti casalinghi – i ritardatari che ieri non hanno allestito, possono ispirarsi direttamente in loco – alla mostra in Corte San Rocco, via Matteotti. Una cinquantina di creazioni, nell'allestimento curato dalla sezione di Cantù dell'associazione Amici del Presepio, aperta da ieri al pubblico.
«Tre quarti dei modelli esposti sono diorami - la presentazione di Antonio Peduzzi, il presidente del sodalizio - per realizzarli, bisogna studiare una formula matematica, per rispettare le proporzioni legate alla profondità. E poi ci sono una decina di presepi: la chicca di quest'anno, è il presepe napoletano, due metri per uno, arrivato da Maiori, provincia di Salerno. L'abbiamo richiesto a Capodanno dell'anno scorso, c'è voluto un furgone per trasportarlo». Pezzo unico, di altezza quasi imponente, tra riproduzioni di sculture in stile classico e, ovviamente, la Natività. Soggetto che inevitabilmente si ripete in tutte le opere, con variazioni sul tema e assonanze di stile. Polistirolo e gesso la base. Statuine a volte realizzate a mano, più spesso acquistate in commercio. Il diorami storico, tradizionale, con paesaggio fedele all'Anno Zero, sembra imporsi come «must». Ma non si disdegna qualche virata fantasy, con riproduzioni di funghi simili a porcini, a fare da alberi a minuscoli pastori. Tra le particolarità, il presepio semovente «a comando». Si aziona al passaggio dello spettatore, con lo scattare della fotocellula. Per alcuni, la suggestione è garantita dal gioco di luci. Spesso rare, fioche, timide, piazzate a effetto. Nei migliori dei casi, con stile da scenografi.
Le ambientazioni, a maggioranza, sono da presepio popolare. Con particolari di ogni genere. Mangiatoie brianzole, stalle svizzere, pregiata terracotta di Spagna, scenari notturni, cortecce di cedro usate come montagne, trittici, botteghe di San Giuseppe, baite in attesa di Re Magi, rami trasformati in alberi, luci intermittenti. Scolpiti nei sassi di Matera, ricavati a colpi di traforo nel legno, in uscita tridimensionale da una cornice affissa alla parete, in stile 3D, abbastanza Avatar. Si spera che chi realizza queste piccole meraviglie non diventi lui stesso virtuale. «Siamo una decina di soci – la conta di Peduzzi – come l'altro anno. Purtroppo, gli iscritti non crescono. Un peccato, perché i corsi suscitano interesse. L'ideale, sarebbe rimanere nell'associazione anche dopo le lezioni». Informazioni, si possono chiedere direttamente alla mostra. Aperta sino a gennaio. Prima di Natale, soltanto al weekend, il sabato e la domenica. Ieri, decine di visitatori. «Bene, perché il professionismo nella nostra categoria non esiste - ricorda Peduzzi - solo passione».

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