Mariano, il Pd: "Sotto silenzio
l'aumento di quegli stipendi"

La capogruppo Savina Marelli non ha gradito che il via libera all'aumento di complessivi 13.400 euro a favore degli stipendi del sindaco, della giunta, del presidente del consiglio comunale e dei gettoni di presenza dei consiglieri sia avvenuto con i soli voti della maggioranza

«Incrementano le tariffe della mensa e dello scuolabus andando a gravare sui bilanci delle famiglie sostenendo che bisogna far quadrare i conti del comune e poi si aumentano lo stipendio del 10% senza un valido motivo. E in questo caso i tagli della Finanziaria non c'entrano nulla perché a noi non risulta che ci sia nell'aria un provvedimento di imminenti decurtazioni alle indennità degli amministratori. Per cui Pdl e Lega abbiano il coraggio di dire apertamente cosa stanno facendo e soprattutto il perché». Savina Marelli, capogruppo del Pd, non ha proprio digerito quanto successo in consiglio comunale settimana scorsa, quando con l'approvazione dell'assestamento generale di bilancio, i soli voti della maggioranza hanno dato il via libera all'aumento di complessivi 13.400 euro a favore degli stipendi del sindaco, della giunta, del presidente del consiglio comunale e dei gettoni di presenza dei consiglieri. La cosa, però, è passata in sordina in quanto in aula la questione non è stata esplicitata.
In breve questa è la storia: la Corte dei Conti ha ufficializzato il fatto che la decurtazione del 10% degli emolumenti degli amministratori, resa operativa con una finanziaria nel 2007, valeva solo per quell'anno e non anche per quelli a venire come applicato invece dal comune di Mariano. L'assessore al Bilancio Marco Anzani ha spiegato che, visto il momento di difficoltà generale, la giunta ha deciso di lasciare nelle casse pubbliche 26.800 euro (il 10% degli anni 2008 e 2009), ma di riprendersi la quota nell'anno in corso «in previsione di un'ulteriore decurtazione del 7% che dovrebbe essere operativa nel 2011 con la nuova finanziaria».
«Al momento non è scritto da nessuna parte che questo accadrà davvero - attacca la Marelli -, perché l'ipotesi era stata formulata in un decreto alla fine di maggio che il governo doveva ufficializzare entro 120 giorni con il regolamento, ma i termini sono scaduti e nulla è successo». Oltre a questo, l'altro elemento che fa inalberare la rappresentante di minoranza è la procedura seguita: «La decisione di ridarsi il 10% - prosegue - non è stata formalizzata in alcuna delibera: tra quelle pubblicate sul sito internet non ce n'è traccia e nemmeno avrebbe potuto visto che prima era indispensabile la copertura finanziaria deliberata in consiglio solo il 30 novembre scorso con l'assestamento di bilancio». Quello che alla capogruppo del Pd non va proprio giù, è il fatto che non solo la giunta abbia ragionato e deciso per tutti (consiglieri di minoranza inclusi), ma che oltre a questo, nemmeno se ne sia parlato. «L'assessore non può motivare il fatto di non aver detto nulla perché non gli è stata posta la domanda specifica - incalza Savina Marelli -: il punto non c'è che i consiglieri se ne accorgessero o meno, ma che manca una specifica delibera per formalizzare il provvedimento e quindi qualsiasi decisione assunta è inefficace».

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