La tredicesima dei comaschi
se ne va tutta in spese

Altro che regali: i soldi in più serviranno per bollette e debiti. Sul Lario in arrivo 350 milioni, ma per molti neanche un euro

COMO - <+G_SQUARE><+G_TONDO>«Tredicesima? Una pensionata, nostra iscritta, con una mano l'ha percepita e con l'altra l'ha spesa», dice Amleto Luraghi, segretario dei pensionati Cgil. Una partita di giro? «In gran parte, sì: la pensionata vive sola, ottobre e novembre sono stati mesi umidi e freddi. Le è stata recapitata la bolletta del gas, 250 euro - spiega - E non è un caso isolato». Meno male che è arrivata la tredicesima. «Meno male - sospira il titolare di un'autofficina - Sono in parola con quattro o cinque clienti che mi pagheranno quando arriva la tredicesima. Speriamo».
Anche sulla provincia di Como, in questi giorni piove denaro fresco. Un calcolo approssimativo, stimato con Confindustria e sindacati, indica il valore delle tredicesime sul nostro territorio in circa 350 milioni di euro, ma è difficile dire quanto rimarrà effettivamente in tasca ai beneficiari, poiché dicembre è il mese del cosiddetto «doppio salario», ma anche del salasso per le spese obbligate. Sono circa 120.000 i lavoratori dipendenti che percepiscono la tredicesima e calcolando una media di 1.700 euro, il risultato è di 204 milioni di euro. Più complicato è il calcolo della tredicesima per i cassaintegrati, poiché va distinto se è cassa integrazione a zero ore o a riduzione d'orario e quindi ognuno è un caso a sé. Però, tra gli occupati, c'è chi percepisce anche premi di produttività, per intero o a quote, oppure bonus. Oltre ai dipendenti privati, gli addetti al settore pubblico, giustizia, sanità, scuola, forze dell'ordine, enti locali: sono circa 20.000. Ad una media di 1.300 euro, fanno 26 milioni di euro complessivi. Quindi, i pensionati, 130.000. Una pensione media vale 750 euro, per un totale di 97 milioni e 500mila euro. «Il problema - osserva Luraghi - che a fine dicembre, la tassazione sulle pensioni sarà pesante. Ma sarà pesante anche per i conguagli fiscali sui redditi da lavoro». Anche quest'anno nessun alleggerimento dalle tasse, che rimangono un punto critico e lo rimarranno finchè il gettito dovrà servire allo Stato per pagare il debito, rinviando di volta in volta le riforme. Infine, le tredicesime dei frontalieri: c'è chi la percepisce in due rate, una a giugno e una a dicembre, ma si calcola che ammontino a 22 milioni di euro per i 15.000 lavoratori comaschi di confine. Sono tutti calcoli teorici, mentre la pratica, a volte grattacapo, è per i datori di lavoro, compresi i datori di lavoro domestici tenuti al pagamento delle tredicesime a colf e badanti in regola e sono tre - quattro milioni di euro che vanno ad aggiungersi all'importo complessivo. E la pratica è per chi non percepisce la doppia mensilità di dicembre (precari, collaboratori e lavoratori a partita Iva). Una mano che prende e l'altra che dà. Dicembre è il mese in cui scadono ratei per i mutui e la restituzione di prestiti e il 2009 si era chiuso con un dato: il sistema bancario provinciale aveva prestato alle famiglie consumatrici 5 miliardi e 134 milioni di euro, il 7% in più del 2008. Ma la capacità di risparmio delle famiglie risultava ancora in crescita del 6,6%, depositi che ammontavano a 7,068 miliardi di euro. Questo significa che non tutto il reddito è consumato: pagati debiti, bollette, assicurazioni, rette, dopo aver provveduto al mantenimento di sé e della propria famiglia, il salvadanaio non rimane a pancia vuota. È per questo, dicono gli esperti, che le famiglie riescono ad affrontare la crisi.
Maria Castelli

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