Cantù, la fine di un'epoca
Il Cem chiude dopo 61 anni

L'annuncio è dato da due cartelli, comparsi sull'ingresso, su quelle che erano le vetrine. «Chiusura per cessata attività» e due numeri di telefono per contattare i vertici dell'ormai ex consorzio, la parola fine su oltre sessant'anni di storia del legno arredo canturino.

CANTU' Sul Consorzio Esposizioni Mobili di via Fossano, il Cem, costituito nel lontano 1949, il sipario cala per sempre. L'annuncio è dato da due cartelli, comparsi sull'ingresso, su quelle che erano le vetrine. «Chiusura per cessata attività» e due numeri di telefono per contattare i vertici dell'ormai ex consorzio, la parola fine su oltre sessant'anni di storia del legno arredo canturino.
Da un paio d'anni, il Cem mostrava segni di sempre più evidente sofferenza. Con la sede spesso chiusa, l'invito a farsi vivi esclusivamente su appuntamento. Ora, uno dei saloni dei mobilieri di Cantù – meta di riferimento, negli scorsi decenni, per i clienti in arrivo anche da fuori città – è chiuso a doppia mandata. Facile prevedere che non sarà più riaperto. Quantomeno per la vendita di mobili. Su di lui incombono il peso di un passato di cause fra soci, la statica apparenza del presente, un futuro da definire. La partita, per gli anni a venire, si gioca sul piano squisitamente urbanistico-immobiliare. Dopo la pietra tombale sul consorzio, dovrà essere la politica a indicare il destino, se non altro, della sede. Di fatto, un altro nodo da sciogliere nel Pgt, il piano di governo del territorio, focolaio di lunghe discussioni anche all'interno della stessa maggioranza targata Pdl-Lega Nord.
Dai vetri opachi del Cem, lo scenario offerto dalle quattro ampie vetrine semispoglie, fra le serrande abbassate, è una stretta al cuore per l'artigianato locale. Portavoce del sentimento nel settore, l'assessore alle attività produttive Massimo Cappelletti: «Spiace vedere una struttura abbandonata a se stessa – il suo commento – sarebbe importante ragionarci sopra». Non aggiunge altro.
Resta da capire, con la morte del consorzio, che ne sarà dei 7mila metri quadri di via Fossano, divisi su quattro piani. A sentire il presidente del Cem, Giampaolo Molteni, sembra tutto da decidere. «Che cosa sarà dell'immobile, non lo sappiamo – si limita a riferire Molteni – ne abbiamo parlato con qualche esponente della giunta. Ma di risposte non ne sono arrivate». Si era parlato, nel recente passato, di una struttura alberghiera o di una superficie di media vendita.

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