"La Saladini si fa bella
con i soldi dei poveri"

Provincia di Como, gli alleati di Autonomia comasca contro l'assessore del Pdl: spesi 8mila euro del bando anticrisi per la sua visibilità

COMO - Parlano di «pubblicità scandalosa» e definiscono «un'indecenza» aver speso «ottomila euro in annunci per pubblicizzare un bando anticrisi». A sferrare l'attacco è Autonomia comasca (il gruppo di maggioranza costituito due mesi fa in consiglio provinciale da 2 assessori e 6 consiglieri) e nel mirino finisce l'assessore ai Servizi sociali della Provincia, Simona Saladini (Pdl). Parole di fuoco quelle degli autonomisti, che non hanno digerito l'intervento della Saladini durante l'assemblea degli eletti del Pdl, andata in scena sabato scorso. L'assessore aveva chiamato in causa proprio il neonato gruppo: «Bisogna capire quale rapporto tenere con chi non è più nel Pdl - aveva detto - e quanta visibilità lasciare. Se si vota fra 3 mesi è un conto, fra un anno e mezzo è un altro». Tradotto: non dare troppi fondi agli assessorati gestiti dagli autonomisti, per non regalare loro visibilità. Durissima la replica: quelle della Saladini «sono parole in assoluta sintonia con il suo modo di intendere la politica, un perfetto specchio di quello che per lei è la massima espressione del ruolo di pubblico amministratore: la visibilità a tutti i costi. Per averne conferma basta citare l'ultima scandalosa pubblicità di un bando pubblico dell'assessorato a cui è delegata, quello al Sociale». L'accusa: «Il bando, rivolto alle famiglie in difficoltà economica, era dotato di 100mila euro e sono pervenute richieste solo per 30mila euro. Ma l'indecenza sta nel fatto che l'assessore Saladini ha speso ben 8mila euro in annunci che pubblicizzavano il bando, annunci nei quali non compariva nemmeno il logo della Provincia bensì, in grande evidenza, la foto dell'assessore. Usare un bando pubblico, per di più nel campo sociale, per farsi promozione personale con tanto di foto, non si era mai visto».

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