Arosio, anziani angeli custodi
per arrotondare la pensione

La proposta arriva dal gruppo di opposizione “Per Arosio” che ha sottoposto all'amministrazione comunale il progetto già attuato in due paesi del Padovano. L'assessore: "Valuteremo, perché il progetto deve tener conto del contesto in cui va inserito ma anche di alcuni limiti oggettivi"

AROSIO - Angeli custodi a pagamento. Seppur con un indennizzo minimo, assistere i ragazzi quando entrano ed escono da scuola per alcuni anziani e pensionati del paese potrebbe diventare una forma indiretta per arrotondare le entrate della pensione minima. La proposta arriva dal gruppo di opposizione “Per Arosio” che ha sottoposto all'assessore ai Servizi sociali il progetto già attuato in due paesi della provincia di Padova. «I comuni - spiega il capogruppo Salvatore Dionisio - possono approvare programmi volti al reinserimento degli anziani nel tessuto sociale attraverso l'affidamento agli stessi di attività socialmente utili e nel contempo corrispondere loro emolumenti che vadano a integrare il loro trattamento pensionistico».
Fatta la premessa, Dionisio entra nel merito della proposta: «L'idea potrebbe essere quella di stipulare una convenzione tra l'amministrazione comunale e l'associazione degli anziani e dei pensionati per organizzare, sempre su adesione volontaria, dei turni di sorveglianza in coincidenza degli orari di entrata e di uscita dai ragazzi dalle scuole, per esempio. Questa presenza consentirebbe ai ragazzi non solo di attraversare la strada in sicurezza, ma anche di presidiare l'esterno degli edifici scoraggiando eventuali malintenzionati».
Il servizio di assistenza potrebbe essere pensato anche per l'accompagnamento sullo scuolabus e comunque sempre in accordo con la polizia locale che ne dovrebbe coordinare il servizio, prevedendo per questi anziani «una copertura assicurativa come quella stipulata per i vigili urbani adibiti alla sorveglianza a piedi della viabilità stradale».
Si tratta di un'idea sicuramente nuova presa in considerazione dall'assessore ai Servizi sociali Alessandra Pozzoli: «Il progetto non è certo da cestinare, ma da valutare con molta attenzione anche se bisogna fare le giuste premesse - spiega -: per prima cosa si potrebbe cercare di estendere questa opportunità di guadagno non solo agli anziani e ai pensionati, ma anche alle famiglie dove uno dei due genitori o entrambi hanno perso il lavoro o sono in cassa integrazione o in mobilità». Come aggiustare il tiro, quindi? «Parlandone in seno alla Commissione servizi sociali che si riunirà dopo le vacanze natalizie e soprattutto ascoltando l'opinione del nostro comando di polizia locale. Il consigliere Dionisio, mi ha presentato copie di delibere approvate in comuni diversi dal nostro quindi un conto è formulare una proposta sulla carta, un altro è sviluppare un progetto che deve tener conto non solo del contesto in cui va inserito, ma anche di alcuni limiti oggettivi. Nel nostro caso, bisogna verificare se questi contributi non vanno a pesare sulla voce di spesa del personale che è soggetta a dei vincoli oltre ai quali non si può andare».

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