Pesaro-Cantù,
la partita

Decisivi nel finale i tiri liberi di Pesaro, inutile il tiro da tre di Tabu che ha chiuso la sfida (76-75)

PESARO - Dopo due sconfitte consecutive la Scavolini Siviglia torna al successo battendo d'un soffio (76-75) una Bennet Cantù che si è lasciata forse sorprendere dalla vitalità dei pesaresi.

A far pendere il piatto della bilancia in favore dei marchigiani sono nell'ordine i rimbalzi (27 a 18) che Pesaro ha raccolto prevalentemente in difesa, soprattutto quando servivano, e i tiri liberi, fondamentali nel rush finale quando contava anche un solo punto.

Per il resto, alla quasi parità nelle percentuali al tiro (56 contro il 59% dei canturini), a farla da padrona sono state le difese, dure e asfissianti che hanno finito pure per mortificare la qualità del gioco e lo spettacolo, invero piuttosto scadente.

La gara è stata semplicemente un inseguirsi a vicenda con nessuna delle due squadre capace di piazzare il colpo del ko.
All'inizio la Scavolini è vissuta sulla plasticità di Cusin subito controbilanciata dalla precisione di Mazzarino, tanto che i padroni di casa sono arrivati ad un massimo di +6 al 9' (23-17).

Parla in favore degli ospiti il secondo quarto, con Tabu e Marconato in evidenza e con la Scavolini alle prese con il problema Almond, un fantasma in campo (alla fine 14' giocati, 0 punti con l'incredibile 0/1 in totale). La Bennet, orchestrata da Green, potrebbe andarsene prima dell'intervallo (33-40), ma Pesaro, con in campo Traini al posto di Almond, riesce a stare a galla quando le maglie delle difese si stringono e si lotta punto a punto.
Dopo che Marconato sotto i canestri mette in difficoltà i lunghi pesaresi, sono Diaz, Flamini e Traini nel finale a piazzare il mini break di 8-0 che consente alla Scavolini di chiudere avanti (55-53).

 L'ultima frazione per Cantù è affidata all'abile regia di Green che fa il bello e cattivo tempo fin quando è tallonato da Traini (58-61 al 34'), poi il rientro di Collins rimette in equilibrio il match. Diaz dal perimetro segna la parità al 35' (61-61), Cusin l'incrementa (63-61) e da quel momento Cantù è costretta a rincorrere.
Un'entrata in tuffo di Haackett a 34" dal termine porta Pesaro all'allungo (71-66) e alla litania dei falli. È ancora Hackett a 4 secondi dal termine a segnare dalla lunetta il secondo dei liberi (76-72), quello della sicurezza, prima che Tabu riesca di nuovo a infilare dalla distanza.

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