"Le gemelline scomparse
erano a Tavernola"

Livia e Alessia meno di un mese prima di sparire nel nulla portate via dal padre, morto suicida a Cerignola, sarebbero state viste al centro commerciale Bennet di Tavernola. Mercoledì sera due segnalazioni a "Chi l'ha visto?" le indicavano invece a Cantù

COMO Livia e Alessia, le gemelline scomparse? Meno di un mese prima di sparire nel nulla portate via dal padre, morto suicida a Cerignola, sarebbero state viste al centro Bennet di Tavernola, assieme al loro papà. Lo ha riferito oggi una commerciante, Anita Salvalaggio, titolare del negozio C'Art:
"Mi ricordo delle due bambine bionde, specialmente quella con gli occhiali: c'era il papà con loro ma non la donna bionda. se c'era non è entrata in negozio. Ho venduto loro due pelouches, un tigrotto e una pecorella".
Mercoledì sera, due telefonate giunte alla trasmissione «Chi l'ha visto?», le bimbe erano state segnalate dalle telefonate di due telespettatori canturini. «Nei giorni immediatamente successivi l'Epifania - ha detto in diretta una donna, dialogando anche con Irina Lucidi, la mamma delle gemelline - ho visto Matthias Schepp a Cantù. Era con Alessia e Livia. Era insieme a loro anche una ragazza, quella ragazza di cui avete parlato anche voi e che risulta scomparsa alla fine di gennaio».
La ragazza del mistero sarebbe Katia Iritano, 27 anni, scomparsa da Montbovon, una settantina di chilometri da Saint Sulpice, il paese delle gemelline, il 25 gennaio scorso, pochi giorni prima il folle viaggio di Matthias Schepp verso Marsiglia, la Corsica e, quindi, in Italia. Secondo la telespettatrice canturina la ragazza, assieme alle gemelline e al padre erano nel Comasco agli inizi di gennaio: «Li ho incontrati e lei mi ha detto che le bimbe erano gemelle». Frammenti che si inseriscono in un quadro di rinnovata speranza per le sorti delle gemelline, che il padre, in una folle lettera, ha detto di avere ucciso. Indagini tutt'ora aperte a qualsiasi pista.

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