Autobus, si tagliano le corse
ma a Cantù linee senza utenti

Situazione paradossale nella città del mobile, dove su due delle tre linee urbane, se si tolgono gli studenti - comunque non molti - si contano meno di dieci passeggeri al giorno

CANTU' In tempi in cui Asf, la società del servizio di trasporto pubblico, si vede costretta per scarsità di fondi a tagliare le corse sulle linee extraurbane principali – alla sera, negli orari di punta, e nei festivi – provocando legittime proteste, ci sono bus da novanta posti che girano sempre vuoti. Linee sulle quali si conta un passeggero ogni cinque corse. Succede sulle due circolari di Cantù, le linee urbane U-1 e U-2. (la U-3 per Cantù Asnago ha invece più utenti).  Sono gestite da Asf, sulla base di un protocollo d'intesa tra Comune e Provincia, e il costo, tolti i contributi statali, è praticamente a carico del Comune.
Le due linee urbane - tredici chilometri di percorso l'una - sono sempre meno utilizzate. I bus viaggiano solitari tra le periferie della città, senza fermarsi mai, per un totale di trenta corse quotidiane. E sei utenti di media al giorno. Se escludiamo le corse scolastiche (comunque non affollate), per il resto della giornata quello dell'autista è quasi sempre un viaggio solitario.
Giovedì pomeriggio abbiamo provato a salire sulla U-1. Partiamo da via per Alzate 51, corsa delle 15.08. L'orario lo conoscevamo, ma perché l'abbiamo cercato sul sito Internet di Asf. Alla fermata di Fecchio – e in tantissime altre – il quadro con gli orari è sparito da mesi. A bordo dell'autobus, solo l'autista. «E' la normalità – dice Mirko Cottini, il conducente – in tutta la giornata, salgono due o tre persone su ognuna delle due linee urbane». Possono stare comodi: tutto per loro, c'è un bus con 37 posti a sedere e 53 in piedi.
Il bus si infila nell'artigianale via Dalmazia e prosegue in via Arconi, prima di tornare verso il centro. Ci si ferma poco prima di piazza Garibaldi, in via Volta, quattordici minuti dopo la nostra partenza. Siccome via Daverio è chiusa, si percorre la non prevista via Manzoni. L'autista controlla a vista che non ci sia nessuno alla fermata di via Corbetta. Infatti non c'è nessuno e prosegue. In via Giovanni XXIII; alla pensilina del liceo Fermi, ogni quaranta minuti c'è la coincidenza tra le linee urbane. Ma è inutile: sia l'U-1 che l'U-2 arrivano vuote per cui nessuno può trasbordare. Sulla U-1 sale, solitario, un liceale, che scende in via Ariberto. L'autobus passa dall'ospedale Sant'Antonio (senza passeggeri) e raggiunge Fecchio attraverso le disabitate via Caduti di Nassirya e via Mentana. Fine della nostra corsa.
La situazione è nota all'assessore comunale alla viabilità Simone Molteni: «In futuro potremmo abolire qualche corsa deserta della U1 o U2 e usare i chilometri risparmiati per aumentare le corse della linea 3, verso la stazione di Cantù-Asnago. Abbiamo già stabilito che dal prossimo anno scolastico potremo così servire la scuola Tibaldi di via Manzoni».

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