Intimiano, l'ex caserma
ospiterà i profughi libici

La prefettura di Como ha segnalato al ministero dell'Interno la struttura di via del Carroccio e la ex caserma della Gdf di Cavallasca quali possibili sedi di accoglienza dei profughi. "Intimiano può accogliere un centinaio di persone" conferma il prefetto Tortora. Meno probabile l'utilizzo dello stabile di Cavallasca

CAPIAGO INTIMIANO - Per i profughi della Libia, il ministero dell'Interno di Roberto Maroni ha chiesto una disponibilità, per tutta la provincia di Como, di 300 posti. Per ora, la risposta della prefettura soddisferebbe un centinaio di rifugiati. Potrebbero trovare casa a Intimiano, nella ex caserma della guardia di finanza di via del Carroccio, a un paio di chilometri dal confine con Cantù. La prefettura di Como ha segnalato la struttura al ministero dell'Interno. In caso di emergenza, sarà questo il principale punto della provincia dove i rifugiati nordafricani potranno alloggiare. La prefettura ha valutato anche l'utilizzo della «Colombirolino» di Cavallasca, l'altra ex caserma delle fiamme gialle. Altamente improbabile che possa essere utilizzata per l'accoglienza: i lavori più urgenti di ristrutturazione non sarebbero, a differenza di Intimiano, di rapida esecuzione.
Sarebbe stato considerato anche il Campo Solare di Cantù, in via Giovanni da Cermenate. Scartato, probabilmente, perché luogo di manifestazioni culturali e sociali. Il prefetto ha contattato tutte le amministrazioni comunali della provincia. Per verificare disponibilità volontarie. «Abbiamo chiesto ai comuni se sul territorio ci fossero strutture per l'accoglienza – spiega il prefetto Michele Tortora – ma non abbiamo avuto risposte significative». Nemmeno una decina di posti. In un paio di comuni. «Il ministero ci aveva fornito il dato di 300 posti – conferma il prefetto – a Intimiano, potrebbero trovare posto un centinaio di profughi. Ma non è detto che sia necessario riaprire l'ex caserma per questo scopo. Tutto dipende dall'evoluzione della situazione in Sicilia». Sono ventiquattro, i barconi approdati sulle coste italiane nelle isole di Lampedusa e Linosa, soltanto negli ultimi due giorni. Circa 1.700 persone in fuga dalla guerra in Libia. Solo nel caso in cui si rendesse necessario trovare spazio in provincia di Como ci sarebbe la possibilità di Intimiano. «Al ministero abbiamo segnalato la ex caserma di Capiago Intimiano – dice il prefetto – non potrebbe essere messa a disposizione immediatamente, perché si dovrebbero svolgere alcuni lavori di adeguamento. Ma i tempi sarebbero comunque più rapidi rispetto all'ipotesi di Cavallasca, difficile da praticare: la struttura è deteriorata e costerebbe troppo sistemarla». Entrambi i beni sono statali, ancora di proprietà dell'agenzia del demanio. Si aspettava un passaggio di mano ai comuni. Invece, gli stabili sono bloccati dalla mancanza del decreto sul federalismo demaniale. Il comune di Capiago Intimiano stava lavorando per affidare gli spazi anche ad alcune associazioni che operano nell'emergenza. Ora dovrà vedersela con questa sorpresa. Per ora, non ci sono dichiarazioni da parte del sindaco Carlo Andrea Frigerio. Sembra proprio che la scelta di Intimiano come centro profughi provinciale, in municipio, non sia stata accolta con entusiasmo. Anzi.

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