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Giovedì 10 Marzo 2011
Mariano: un mese di lavori notturni
al cavalcavia di viale Lombardia
Si tratta di un restyling radicale per il sovrappasso dei binari delle Ferrovie Nord - Previste ai lati due piste ciclopedonali, una per ciascun senso di marcia
L'amministrazione comunale, infatti, ha assegnato in via provvisoria all'impresa Stucchi di Bovisio Masciago l'appalto da 460 mila euro destinato a finanziare opere di consolidamento e miglioramento del ponte e della viabilità di superficie. La ditta si è aggiudicata la gara proponendo un ribasso del 17,46% (una ventina le offerte giunte in municipio) e la consegna del cantiere, che segnerà anche l'inizio dei lavori, avverrà non prima di aprile. Quando l'opera entrerà nel vivo, però, come detto i residenti dovranno fare i conti con il fastidio di alcune notti durante le quali dormire non sarà affatto facile considerato che, per non interrompere il flusso dei treni che corrono sui binari della Milano-Asso, l'impresa sarà costretta a lavorare da mezzanotte alle 5 del mattino. Il disturbo sarà limitato alla sola volta della campata centrale del cavalcavia perché per i restanti interventi di consolidamento sui pilastri portanti della struttura, si potrà lavorare tranquillamente di giorno. Il progetto, eredità del primo mandato del sindaco Turati, in ritardo già di due anni, è firmato dallo Studio Associato Gilardoni che ha messo in evidenza due criticità: aumentare lo scarso grado di sicurezza per i pedoni e i ciclisti che transitano lungo il cavalcavia, da sempre interessato da un inteso volume di traffico, e ripristinare le originali caratteristiche strutturali del viadotto, costruito nel 1966, garantendo il mantenimento delle originali condizioni di staticità. Il sovrappasso è composto da 5 campate della lunghezza ciascuna di 13,85 metri. La larghezza complessiva è di 12,80 metri, con doppio marciapiede laterale di un metro e 15 cm. In questi anni la struttura, complici anche i percolamenti dell'acqua meteorica e le infiltrazioni che molto probabilmente provengono dal manto stradale, la testa delle travi si è consumata tanto che a occhio nudo è possibile vedere i ferri contenuti nei pilastri uscire allo scoperto per alcuni centimetri. Da qui la necessità di intervenire per rimuovere le parti di calcestruzzo degradate, bloccare l'evoluzione del fenomeno corrosivo che interessa i ferri d'armatura (inserendone di nuove per sostituire quelle eventualmente danneggiate), ricostruire le geometrie preesistenti e mettere in atto un sistema di protezione per garantire la durata nel tempo dei lavori. L'elemento innovativo del progetto, però, sarà la realizzazione di due piste ciclopedonali mono-direzionali, previste su entrambi i lati del ponte, che potranno essere collegate a percorsi già presenti nelle strade limitrofe così da ampliare la rete esistente in città. La larghezza delle piste sarà di un metro e mezzo e questo significa che l'attuale sede stradale verrà leggermente ristretta passando dagli attuali 7,40 metri ai futuri 7. Non si tratta di un lavoro semplice: il cronoprogramma stima circa 5 mesi di tempo per la sua conclusione, imprevisti e condizioni meteo permettendo, escluso il rifacimento dell'asfalto che dovrebbe rientrare nell'appalto annuale della manutenzioni ordinarie delle strade pubbliche da 600 mila euro.
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