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Sabato 26 Marzo 2011
Mariano, gestione ai privati:
nulla di fatto per il centro sportivo
L'unica offerta scartata per un vizio di forma: l'aveva presentata la società della Xenia Sport, dove è evidente la delusione perché senza poter effettuare investimenti per 700 giovani si preannuncia una ulteriore stagione in una struttura con evidenti criticità
«Sinceramente ci siamo rimasti male: aspettiamo il verbale della commissione e poi valuteremo il da farsi, ma ammetto che un po' di entusiasmo ci è passato». Vittorio Mauri, socio della Xenia Sport presieduta da Matteo Arosio, spiega il motivo della clamorosa esclusione che di fatto molto probabilmente costringerà gli oltre 700 calciatori marianesi a disputare anche la prossima stagione su strutture con serie criticità. «A nostro giudizio non abbiamo commesso degli errori - prosegue Mauri -: più che altro si tratta di una diversa interpretazione su un aspetto particolare della documentazione richiesta. In sostanza avendo prodotto un'autocertificazione con la quale affermavamo di non aver avuto né in passato, né in corso dei carichi pendenti con la giustizia, non abbiamo ritenuto di dover presentare anche il casellario giudiziario. Per noi è chiaro: se dico che non ho fatto nulla, perché devo comunque presentare un documento che ribadisce quello che sto affermando nell'autocertificazione? E comunque più rileggo il bando, più mi convinco che si tratta semplicemente di una diversa interpretazione della stessa cosa».
E proprio su questo aspetto la Xenia potrebbe contestare l'esclusione presentando delle osservazioni al verbale che dovrà essere trasmesso dalla commissione comunale: una specie di ricorso per tentare di riprendere per i capelli la gestione diretta del centro sportivo di via per Cabiate che prevede una convenzione della durata di 15 anni realizzando due campi in erba sintetica, uno da 11 e uno da 7, nuove tribune e spogliatoi, un'area ristoro, la recinzione di divisione dalla palestra con l'obbligo di garantire l'uso degli impianti a tariffe agevolate alle associazioni locali, “stornato” con un contributo annuale erogato dall'amministrazione comunale di 70 mila euro. «Un'operazione del genere non si fa per fare business, ma perché spinti da una forte passione - assicura Mauri - e lo dico perché abbiamo già un'esperienza del genere con il centro sportivo di Nibionno dove mandiamo parte dei nostri 350 ragazzi che giocano a calcio perché sui campi di Mariano non c'è più posto. In queste gestioni è già tanto riuscire ad andare alla pari perché non si creda che il ritorno venga dall'affitto ai privati dei campi: le ore più gettonate, che vanno dalle 18 alle 21, in genere sono occupate proprio dalle società sportive perché i ragazzi, con gli impegni della scuola, prima non possono venire ad allenarsi. Ecco, quindi, che ai privati rimane la fascia 21-23,30 ed è del tutto evidente che a fronte di un investimento di 1 milione e 300 mila euro necessario per realizzare quanto previsto dal bando, quelle entrate non basterebbero di certo a coprire le uscite».
E allora dove sta il punto di equilibrio? «E' l'area ristoro: il bar-ristorante che aiuta a ripianare le uscite in occasione dei tornei o degli eventi che richiamano anche le famiglie».
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