Inchiesta sulla Comense
per gli insulti razzisti

 Secondo quanto si apprende, la Federazione ha attivato la Procura dopo aver constatato l'assenza di provvedimenti da parte del giudice sportivo

Una bufera. Gli insulti razzisti a Wabara, la giocatrice di Sesto, vittima di ululati e affini al Palasampietro mercoledì scorso, sono diventati un caso nazionale. Di più. Internazionale. Aumentando la tensione in cui si giocherà questa sera la partita spareggio per la qualificazione alle semifinali di basket femminile. Tanto per cominciare, la Procura federale, sulla vicenda, ha avviato un'indagine. Secondo quanto si apprende, la Federazione ha attivato la Procura dopo aver constatato l'assenza di provvedimenti da parte del giudice sportivo. Ciò fa pensare che gli arbitri dell' incontro non abbiano messo a referto gli insulti razzisti a Wabara, si fa notare. Attivare la procura federale è «un atto dovuto e doveroso», secondo quanto riferito. Ma certo ora la Comense trema, perché potrebbero esserci gli estremi per provvedimenti punitivi, tipo porte chiuse o multe. D'altro canto, come si legge sotto, il referto degli arbitri è preso dalla Comense per supportare la tesi che la gazzarra si sia scatenata solo dopo un gesto della giocatrice ai tifosi. Ma questo cambia poco. Poco, in riferimento a tutto quello che il caso in sè rappresenta, e per l'esplosione mediatica che ha avuto. Molteplici le reazioni politiche. Per esempio la responsabile nazionale sport del Pd, Anna Paola Concia, ha chiesto al Coni di intervenire «con provvedimenti disciplinari». «Gli insulti a Abiola Wabara, giocatrice italiana di basket e di origini nigeriane, da parte di un gruppo di ultrà rappresentano l'ennesima sconfitta di chi crede nel valore dello sport come strumento per abbattere le discriminazioni e il razzismo - si legge in una nota -. Questi sedicenti ultrà devono capire che i loro comportamenti non possono e non devono avere cittadinanza nelle manifestazioni sportive. Per questo chiedo al Coni di intervenire su questa vicenda e di agire con provvedimenti disciplinari».

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