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Domenica 17 Aprile 2011
Il prefetto e l'emergenza profughi:
"Siate pronti per l'ex caserma"
La comunicazione ufficiosa riguardante la struttura di Intimiano al termine delle celebrazioni del 25 Aprile che si sono svolta a Senna Comasco
La festa per il 25 Aprile, a Senna, è stata fissata sabato mattina per evitare la concomitanza con il Lunedì dell'Angelo, e il rischio assenteismo da gita di pasquetta. Coinvolti anche i sindaci dei comuni vicini, Capiago Intimiano e Cucciago. Presenti anche alcune delegazioni di studenti delle scuole dell'obbligo, di tutti e tre i comuni, con il sindaco del consiglio dei ragazzi di Cucciago. Oltre al parroco don Pietro Orsi, le polizie locali, i carabinieri della stazione di Cantù. La cornice, i 150 anni dell'Unità d'Italia: a Senna si è attivato un comitato per i tre municipi, presieduto da Adolfo Legnante, ex dirigente dell'istituto comprensivo di Capiago Intimiano. Legnante ha letto un messaggio giunto dal Quirinale, firmato dal capo di gabinetto Carlo Guelfi: «Il Presidente della Repubblica (Giorgio Napolitano, ndr), ha ricevuto la lettera con il programma degli eventi organizzati dal comune di Senna Comasco. Il Capo dello Stato ha espresso il suo vivo apprezzamento per le tante iniziative con cui il comune ricorda l'anniversario della nascita dell'Italia unita. Invio anche a nome del presidente i migliori saluti». Legnante ha chiesto un attimo di raccoglimento per Vittorio Arrigoni, il pacifista ucciso a Gaza che per qualche tempo ha vissuto nella confinante Cantù. «L'opera dei partigiani continua, uno di loro si chiama, si chiamava, Vittorio Arrigoni, ucciso da un'eversiva fazione. Quelli che l'hanno ucciso sono nani che si credono giganti», ha detto Legnante. Negli interventi, il prefetto Tortora ha quindi ricordato «che a Senna c'è stato qualcosa di più, per i 150 anni dell'Unità d'Italia: un segnale che dovrebbe essere esportato in tanti comuni della Provincia».
Quindici, in tutto, le pagine degli interventi lette dai tre sindaci. Vasile, Senna Comasco: «E' ai ragazzi che bisogna guardare, saranno il nostro futuro». Luciano Frigerio, Cucciago: «Lavoriamoci e battiamoci anche per la lotta al razzismo, per l'integrazione tra i popoli». Carlo Andrea Frigerio, Capiago Intimiano: «Vogliamo essere grati ai testimoni della Liberazione: semplicemente, grazie di tutto».
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