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Lunedì 18 Aprile 2011
Mariano, fuggì con l'ostaggio
rapinatore in carcere dopo 4 mesi
Un uomo di 53 anni è accusato di essere uno dei tre banditi che avevano cercato il colpo al Credito Valtellinese di via San Francesco, nel dicembre 2010. Sorpreso dai carabinieri, era riuscito a fuggire facendosi scudo con un impiegato, al quale aveva puntato la pistola, mentre i due complici erano stati fermati
Pasquale Ciavarella, 53 anni, nativo di Cagnano Varano in provincia di Foggia ma residente a Cinisello Balsamo, è finito in carcere a seguito dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le indagini preliminari del tribunale di Como: le accuse, per lui, erano di tentata rapina, sequestro di persona, e detenzione illegale di armi. In sostanza, lui - secondo le indagini - sarebbe il terzo rapinatore che aveva assaltato la banca di via San Francesco 35 e che era riuscito a fuggire facendosi scudo con un impiegato della banca.
Era il 16 dicembre quando, alle 8.40, gli impiegati del Credito Valtellinese hanno aperto la banca. I primi tre clienti, però, non erano particolarmente graditi: con in testa delle parrucche e camuffati con baffi finti e occhiali, i rapinatori hanno fatto irruzione nei locali della filiale di via San Francesco. In mano avevano delle pistole. Qualcuno dei dipendenti era comunque riuscito a far scattare l'allarme. Così dopo pochi istanti erano arrivati i carabinieri della stazione di Mariano Comense, intervenuti mentre all'interno della banca c'erano ancora i banditi. Uno dei tre rapinatori si era accorto dell'arrivo dei militari e aveva urlato: «Carabinieri, carabinieri».
Ne erano seguiti attimi concitati. Uno dei rapinatori - che sarebbe appunto Pasquale Ciavarella - aveva avuto la prontezza di prendere in ostaggio un impiegato, puntandogli la pistola alla testa. I suoi due complici, invece, avevano tenuto sotto tiro i carabinieri. I militari, per evitare inutili rischi, avevano preferito far uscire il rapinatore con l'ostaggio, che si era fatto scudo con il dipendente per raggiungere una Ford Focus parcheggiata appena fuori dall'istituto di credito - poi risultata rubata - per riuscire ad allontanarsi. Gli altri due banditi, invece, erano venuti a contatto con i carabinieri: ne era nata una colluttazione con i malviventi che erano stati bloccati e quindi arrestati. Portati in caserma, erano stati identificati e arrestati: in carcere, quattro mesi fa, erano finiti Luigi Quattrocchi, 51 anni di Cusano Milanino, e Vincenzo Buoninconti, 46 anni di Sesto San Giovanni. I due avevano una pistola calibro 9 "short" con matricola punzonata, con tanto di colpo in canna e cinque proiettili nel caricatore. L'altra arma era una riproduzione "giocattolo" di una 45, simile alla Colt, priva di tappo rosso. I due banditi erano stati portati al carcere del Bassone, con l'accusa di tentata rapina, sequestro di persona e detenzione illegale di armi.
I due rapinatori, però, non avrebbero comunque favorito il lavoro dei carabinieri e, in sostanza, avrebbero di fatto cercato di coprire il loro complice. Decisive, invece, sarebbero state le immagini registrate dalle telecamere a circuito chiuso dell'istituto bancario, che hanno così permesso di individuare in Pasquale Ciavarella l'autore della tentata rapina.
Alla conclusione dell'indagine condotta dai carabinieri della stazione di Mariano Comense, il gip del Tribunale di Como ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per Ciavarella. I militari, poi, lo hanno cercato in lungo e in largo e in questi giorni erano ormai sulle sue tracce. L'uomo, così, ha preferito recarsi direttamente al Bassone per costituirsi.
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