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Sabato 30 Aprile 2011
Palasport Cantù: dure critiche
rivolte al Pd da Lavori in corso
«Pd irresponsabile e anche scorretto sul nuovo palazzetto dello sport»: dura la denuncia della lista civica che poi inoltra una richiesta al comune: si diminuisca il contributo destinato al privato visto che al progetto è stata aggiunta una modifica decisamente di peso come la piscina da 4 milioni di euro
A causare la rottura, le decisione del Pd - condivisa poi da tutto il gruppo Ulivo per Cantù - di presentare una segnalazione ufficiale all'Autorità per vigilanza sui contratti pubblici in merito all'operazione che porterà la bresciana Turra a costruire e gestire per i prossimi trent'anni il nuovo palasport di corso Europa. Una scelta che la civica ha bollato come irresponsabile fin dall'inizio, paventando il rischio che il cantiere venga bloccato, rimandando ulteriormente la soluzione della ventennale questione Palababele.
E ora arriva il resto. Perché questa scelta è definita anche una gravissima scorrettezza dal punto di vista dei rapporti tra le due opposizioni. Inizialmente la minuziosa analisi della documentazione sul palazzetto e l'individuazione delle criticità, infatti, era stata portata avanti insieme, tanto che a fornire consulenza legale era stato proprio il presidente di Lavori in corso Vincenzo Latorraca, avvocato. Poi però, dopo il congresso della civica che ha sancito la decisione di non allearsi con il Pd per le prossime amministrative, il centrosinistra è scattato in avanti presentando il dossier in questione e la segnalazione da inviare a Roma a nome proprio. Per questo oggi Latorraca - per ironia, uno dei membri della civica che al congresso sosteneva l'ipotesi di alleanza col Pd - non nasconde il proprio particolare disappunto. E per quello studio ha ora emesso regolare parcella.
«Per fortuna la maggioranza del congresso si è espressa contro questa alleanza - dice -. Meglio aver scoperto ora con chi avevamo a che fare che capirlo tra un anno». Nel frattempo il gruppo consiliare della civica ha comunque deciso di presentare un proprio documento alla maggioranza, una lettera protocollata in queste ore cui seguirà la richiesta di un consiglio comunale sul tema palazzetto. Simili le osservazioni contenute, rispetto a quello del Pd, ma «la prospettiva è radicalmente diversa, la loro è una strada solo demolitoria», ribadisce Bizzozero. Alla segnalazione, loro, non sarebbero voluti arrivare, soprattutto in questa fase: «La denuncia doveva essere l'ultima spiaggia - prosegue Latorraca - e dobbiamo considerare che l'Autorità ha la possibilità di esercitare funzione ispettiva e sanzionatoria. Il Pd si deve assumere la responsabilità di questa iniziativa».
Lavori in corso avanza alla maggioranza due richieste. La prima, a provvedere quanto prima alla revisione dell'equilibrio economico-finanziario e alla rideterminazione del contributo del Comune. La piscina, infatti, rappresenta una modifica sostanziale e sostanziosa, e per questo il contributo economico di piazza Parini - fissato in circa tre milioni di euro, cui si aggiunge la cessione di due aree, l'ex Stecav e una in via Spluga - deve essere diminuito. Inoltre occorre rivedere l'aggravio degli oneri finanziari sempre a spese del pubblico. E poi si chiede di chiarire quale sarà il futuro della piscina di via Papa Giovanni XXIII e di garantire che non ci sarà un aumento nelle tariffe per l'utenza nel nuovo impianto. Questioni che si intende porre all'attenzione «dei consiglieri comunali, di quella maggioranza finora silenziosa che deve prendere coscienza e interrogarsi in merito a un tema importante e delicato».
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