E' morto con la sua chitarra
"Un infarto fulminante"

Grande incredulità per l'improvvisa scomparsa di Francesco Sanvito, stroncato da un infarto a 54 anni a Valmorea. Il fratello: "La sua passione per la musica era nata all'oratorio". Giovedì i funerali

VARESE Se ne è andato su un palco. Tra gli amici di sempre. Francesco Sanvito, il musicista di 54 anni conosciuto come Cecco, si è spento suonando, facendo quello che più amava. Impossibile ricordarlo senza la chitarra. «La passione per la musica è nata all'oratorio di Bizzozero – racconta il fratello Marino – Aveva incominciato con i Pooh e con i Pink Floyd. Poi è andato all'estero. Suonava anche sulle navi. In Finlandia ha conosciuto la donna che sarebbe diventata sua moglie. Una ballerina francese dalla quale ha avuto due figli che adesso hanno 18 e 20 anni». Cecco soffriva di cuore ed era tenuto sottocontrollo dai medici. Ma sembrava stesse bene ultimamente. «E' stato un infarto fulminante – spiega il fratello – I soccorsi sono arrivati subito. Un medico si trovava addirittura già sul palco quando Cecco si è sentito male, ma non ha potuto fare nulla. Quando succede così, significa che è destino. Se ne andato nel mezzo di una serata di commemorazione per Aldo Sassi, il preparatore atletico di Moser. Era con gli amici che non vedeva da tempo. Si erano dati appuntamento proprio quella sera a Valmorea dopo anni passati a suonare in giro per il mondo, chi in Francia, chi in Svizzera, chi in Belgio».
Anche se abitava a Uggiate Trevano, Cecco era molto legato a Bizzozero, rione dove ancora risiedono alcuni dei suoi migliori amici. La casa della sua famiglia si trova proprio a due passi dalla chiesa. Per le strade del paese oggi tutti parlavano di lui. Con gli occhi rossi. Increduli per la notizia della sua morte. «Aveva sempre il sorriso dipinto sul volto – dice Liliana Giaimo – Era una di quelle persone che vedevi solo ogni tanto, ma che sembrava di aver incontrato il giorno prima tanto le sentivi vicine». «Quando suonava i Pink Floyd ti faceva accapponare la pelle per l'energia che ci metteva – racconta Maristella Talamona – La sua chitarra elettrica è stata una delle prime del rione. Anche se non abitava più qui, per noi era e sarà sempre uno dei ragazzi dell'oratorio». «Era un tipo eclettico. Per lavoro suonava tutti i generi, ma amava soprattutto la musica americana di classe e artisti come Michael Bublé e George Benson – spiega Stefano Lucato – Era un “compagnone”. Dopo aver suonato si fermava con gli amici a chiacchierare fino a notte fonda». I funerali di Cecco si svolgeranno giovedì alle 10.30 nella chiesa di Bizzozero.
Adriana Morlacchi

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