Cantù, dopo l'incendio
alla Blm si lavora già

A meno di una settimana dal pauroso rogo che ha distrutto il magazzino, ha ripreso l'attività l'azienda di via Selva Regina specializzata in tubi. Il titolare: abbatteremo la parte distrutta, spazio per uno show room

CANTU' Abbattere, ricostruire, ampliare. A una settimana dall'incendio alla Blm, l'amministratore unico Pietro Colombo ha le idee chiare sul destino del capannone di via Selvaregina, distrutto dalle fiamme per un probabile cortocircuito, come si è detto sin dalla serata di mercoledì scorso. Ora, con alcune modifiche progettuali – su cui dovrà avere l'ultima parola il comune – il magazzino devastato dal rogo, lo stabile che per anni ha rappresentato la parte storica della ditta, potrebbe diventare una specie di show room: la vetrina di un'azienda di livello internazionale, fondata nel 1960, attiva nella produzione di macchine per curvare tubi.
La settimana del dopo incendio vede tutti i 194 dipendenti al lavoro. Negativo il responso dell'Asl sulla qualità dell'aria: nessun pericolo, si può rientrare. Da lunedì, è ripreso il normale lavoro. Anche perché l'incendio è rimasto circoscritto soltanto al vecchio magazzino, senza che le fiamme intaccassero l'interno del capannone a fianco, dove si svolge la produzione. Colombo preferisce non entrare tra i resti del vecchio capannone. Dentro, sono al lavoro alcuni tecnici per ripulire l'area. «Non sarà più un magazzino – annuncia l'amministratore unico di Blm – butteremo giù tutto e ricostruiremo. Pensiamo di ricavare un piano in più. Questa parte diventerà una open house, dove i nostri clienti potranno vedere meglio la nostra produzione. Vogliamo anche ampliare la superficie sul retro. Ma pensiamo che ci vorranno almeno un paio d'anni, prima che arrivi la risposta dal comune di Cantù. Il magazzino? Finirà dall'altra parte del cortile. E sarà nuovo».

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