La Casa di Paolo
e Piera a Olgiate

Tanta gente all'inaugurazione della Casa di Paolo e Piera, un tetto per ospitare 10 bambini in difficoltà

Tanta gente all'inaugurazione della «Casa di Paolo e Piera». Domenica, nonostante il maltempo, molti hanno voluto partecipare al taglio del nastro della comunità educativa per minori realizzata dalla Fondazione Paolo Fagetti Onlus, che potrà ospitare fino a dieci bambini in attesa di adozione o affidamento, allontanati dai genitori per decisione del tribunale. Struttura che porta il nome di Paolo Fagetti, morto in un incidente nell'agosto 2004, e di Piera Betti, l'anima dei volontari del Sos di Olgiate, deceduta nell'agosto 2005. Proprio il loro ricordo, più forte che mai di fronte alla casa famiglia sorta per dare continuità al loro impegno a favore dell'infanzia in difficoltà, ha permeato di commozione la cerimonia d'inaugurazione. Palpabile quando l'ex prevosto, monsignor Lorenzo Calori, ha richiamato il passo del Vangelo del «Chicco di grano che, caduto in terra, è marcito e ha dato frutto», riferendosi al dramma in cui perse la vita Paolo Fagetti. L'ex prevosto, presente tre anni fa alla posa della prima pietra, è tornato in paese dopo quasi un anno dal suo saluto alla comunità, per impartire la benedizione alla «Casa di Paolo e Piera».
L'onore del taglio del nastro è stato riservato alla madrina Giorgiana Momo, che ha ceduto il terreno (a Casletto) su cui sorge la struttura.

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Eco di Bergamo La Casa di Paolo e Piera