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Sabato 11 Giugno 2011
Esposto alla Corte dei conti
sul Piano urbanistico di Cantù
Secondo Lavori in Corso vi sono stati sprechi e illegittimità nella redazione del piano iniziata nel 2005 e non ancora finita
Un atto al quale la civica dice di essere stata «costretta dal fatto che questa situazione non fosse più affrontabile sotto il profilo politico» ha sottolineato il presidente di Lavori in corso Enzo Latorraca. Situazione che significa un pgt in fase di stesura dal 2005 e a oggi, in concreto, in piazza Parini risultano ancora depositate solamente delle bozze incomplete da mesi in fase di infinita revisione e sulle quali manca ancora l'accordo della maggioranza. Tanto che la prima e finora unica seduta della commissione urbanistica nell'ambito della quale si discusse del pgt risale al 2 dicembre, e, in attesa che Lega, Pdl e Gruppo misto trovino una quadra che non scontenti nessuno, la seconda, da settimane annunciata come imminente, non è mai arrivata.
Esposto lungo 13 pagine e firmato dal capogruppo Claudio Bizzozero e dai cinque consiglieri della civica, nel quale vengono riassunte le tante puntate che hanno caratterizzato la lunga e a oggi ben lungi dall'essere conclusa gestazione del pgt, mettendo in evidenza «l'assenza di indirizzi da parte della maggioranza e l'assenza di coordinamento da parte degli amministratori e degli uffici preposti», fino all' «estrema conflittualità nei rapporti tra sindaco, assessore, direttore generale e dirigente tecnico», testimoniata da un dialogo mantenuto attraverso lettere nelle quali si tende soprattutto a rimpallarsi responsabilità.
Non legittimo, secondo Lavori in corso, è stato l'affidamento della redazione, nel 2005, a perché avvenuto in maniera diretta da parte del sindaco Tiziana Sala, mentre, ha rimarcato Latorraca «sarebbe stato necessario procedere con una gara ad evidenza pubblica, per rispettare criteri di trasparenza, efficienza, imparzialità ed economicità». L'amministrazione aveva richiesto al riguardo un parere alla Regione, in base al quale aveva poi proceduto con l'affidamento diretto mentre in realtà, secondo la civica, la risposta arrivata dal Pirellone ribadiva solo il carattere eccezionale del conferimento a terzi di questi compiti. Non il caso di Cantù, insomma. Il numero di professionisti chiamati a redigere il piano è ritenuto eccessivo e sproporzionato, «ingiustificato ed inopportuno, data l'unitarietà della pianificazione», in un Comune di 39.000 abitanti. L'importo iniziale previsto per la redazione, 300.000 euro, è già stato ampiamente superato, mentre nella perizia allegata all'esposto un esperto tecnico pianificatore, Giuseppe Tettamanti, ritiene una cifra simile – tra 300.000 e 380.000 – adeguata. «Invece oggi siamo a 570 mila euro di compensi – prosegue Latorraca – e per arrivare al termine dell'iter si dovrà mettere in conto un ulteriore 40%, visto che mancano ancora passaggi essenziali quali la seconda Vas, l'adozione, l'approvazione, la verifica di compatibilità con il piano territoriale di coordinamento provinciale». Insomma, un milione di euro. Pagamenti ai professionisti che comunque, fin dall'estate scorsa, sono al centro di una diatriba tra il dirigente all'urbanistica Andrea Pozzi e l'assessore Alessandra Tabacco, visto che il primo, di fronte a un lavoro ancora in fase di revisione, si era rifiutato di firmare la determina per la liquidazione degli stessi.
Conflittualità, appunto, e, per quanto riguarda l'operato degli estensori, «un lavoro non coordinato e personalistico, rivolto all'esigenza di assicurare il proprio singolo contributo», a discapito di un disegno unitario. Il risultato, un pgt finora rimasto chiuso nelle segrete stanze del municipio e che manca di una visione d'insieme, manca di dati aggiornati, di analisi del sistema economico e produttivo, ha osservato Roberto Colombo.
Silvia Cattaneo
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