Cantù, Croce Rossa nel caos
Si sono dimessi i vertici

Dopo 18 anni lascia il commissario Frigerio: difficile poter garantire i servizi, problemi con la disponibilità dei volontari

CANTU' Una decisione arrivata come un fulmine a ciel sereno, ma che, si apprende adesso, giunge in realtà dopo mesi di difficoltà nella gestione della Croce Rossa cittadina, proprio nell'anno del centenario. Adesso il bubbone è scoppiato, e si scopre che i turni delle ambulanze sono ormai insostenibili e che il servizio di emergenza e i trasporti ospedalieri, oggi, seppur garantiti, vengono definiti «quasi a rischio», e di conseguenza «a rischio» nell'immediato futuro. Il tutto perché sta venendo progressivamente meno l'impegno dei volontari, in tutto quasi quattrocento persone. I volontari ci sono, ma non riescono più a garantire l'intera copertura dei servizi. Motivo per cui il dottor Giovanni Frigerio, ai vertici del comitato cittadino Cri da diciotto anni, si è dimesso dalla carica di commissario. Con lui, ha lasciato la sede di via Ariberto anche Roberto Borghi, suo braccio destro, dipendente dalla Cri di Lipomo, che non è più commissario dei volontari del soccorso di Cantù, il responsabile dei volontari..
«Giovedì mattina ho rassegnato le mie dimissioni al commissario provinciale Matteo Fois - dice Frigerio -  Dimissioni irrevocabili ed immediate. E' una decisione che maturavo da un po': sono anestesista e seguo il reparto di terapia del dolore in Villa Aprica. Purtroppo, non ho più tempo per essere il commissario di Cantù. Mi dispiace ma non volevo rovinare tutto quello che è stato costruito di buono in questi anni».
Motivazioni solo personali? Tutt'altro, e lo ammette lo stesso Frigerio: «E' da dicembre che in si sente in particolar modo la crisi del volontariato – prosegue Frigerio – mettere insieme un equipaggio a volte è difficile. Borghi mi riferiva che ci vogliono interi pomeriggi di telefonate per riempire i buchi nei turni. E non c'è la garanzia di poter trovare qualcuno in forza a Cantù. Per questo motivo spesso siamo costretti a sobbarcarci costi per chiamare gente da fuori. E' successo anche questo. E poi le domeniche succede di aver paura di non riuscire a garantire i servizi di pubblica utilità come il 118». Appunto: i servizi di emergenza sono garantiti? «Diciamo che riusciamo a garantire i servizi - spiega l'ex commissario - .Anche se a volte le persone si trovano all'ultimo momento. Però ora i servizi sono quasi a rischio. E, da qui ai prossimi sei mesi, il rischio di non farcela c'è. I primi a saltare, sarebbero i servizi privati: succede già adesso che dobbiamo dire ai cittadini di rivolgersi a un'altra Croce. Perché per noi è necessario concentrare il personale sui servizi da convenzione: 118 e trasporti ospedalieri». Frigerio resterà comunque nel mondo Croce Rossa: «Rimango nella componente militare come sergente maggiore. Inoltre, sono volontario del soccorso onorario».
Dopo le dimissioni di Frigerio la Cri di Cantù è provvisoriamente affidata ad interim al commissario provinciale Matteo Fois, che ricoprirà questo ruolo sino a fine anno.
Christian Galimberti

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