Erba: "Il progetto della piscina
penalizza calcio e atletica"

Chiedono di incontrare il sindaco e l'assessore allo sport Cesare Croci i rappresentanti delle società sportive per parlare delle forti perplessità che si rincorrono sul progetto piscina

ERBA - Chiedono di incontrare il sindaco e l'assessore allo sport Cesare Croci i rappresentanti delle società sportive per parlare delle forti perplessità che si rincorrono sul progetto piscina. A domandare un ripensamento ci sono tutte le realtà che hanno fatto la storia sportiva di Erba: l'Atletica Arcellasco, Unione Sportiva San Maurizio, la Triangolo Lariano, Atletica Brianza e il liceo Galilei.
Le associazioni che praticano l'atletica e le tante specialità ad essa connesse, temono di essere "sacrificate" in nome dell'impianto più annunciato della storia amministrativa cittadina.
«Si tratta di un progetto da otto milioni di euro - dice Giancarlo Ciceri, allenatore di ginnastica del Galilei e firmatario del neonato comitato "Salviamo l'Atletica al Lambrone" - siamo molto preoccupati per come saranno gestiti i nuovi spazi. Al momento c'è molta confusione. Se è come sembra, verranno penalizzate le attività esistenti come atletica e calcio, ma allora, ci domandiamo, che senso ha costruire un impianto natatorio ultimo modello all'interno di una struttura già piena di problemi».
 Stando alle intenzioni del comune, le due vasche al coperto più una all'aperto sorgeranno al posto dell'attuale campo 1. Atleti e i calciatori dovranno restringere tutte le attività sul campo due.
 La richiesta, arrivata all'amministrazione con un documento sottoscritto dalle associazioni citate è semplice: non costruire il centro natatorio sul campo da calcio esistente, ma acquisire nuovi terreni esterni. L'ideale  - si dice - sarebbe un terreno retrostante il centro, a fianco della pista di elisoccorso e con un parcheggio specifico.

Gli approfondimenti nell'edizione de La Provincia del 13 luglio.

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Eco di Bergamo Il centro del Lambrone