Perlasca, eroe dimenticato
«Dedichiamogli una strada»

Una richiesta inviata al Comune di Como per intitolare una via in memoria di Giorgio Perlasca. È la proposta inviata nei giorni scorsi al sindaco Stefano Bruni da una organizzazione internazionale per i diritti umani

COMO - Una richiesta inviata al Comune di Como per intitolare una via in memoria di Giorgio Perlasca.
È la proposta inviata nei giorni scorsi al sindaco Stefano Bruni da Roberto Malini, co-presidente del Gruppo EveryOne, organizzazione internazionale per i diritti umani. Nella lettera Malini scrive: «Mi sono accorto sfogliando lo stradario della vostra splendida città che in esso manca una delle personalità che hanno dato a Como lustro e vera gloria, trattandosi di un eroe conosciuto e onorato in tutto il mondo».
Quello di Perlasca è senza dubbio un nome da ricordare. Nel 1944, durante la seconda guerra mondiale, rischiò la propria vita per salvare la vita di oltre cinquemila ebrei ungheresi, strappandoli alla deportazione nazista. Un anno prima (8 settembre 1943) , il giorno dell'armistizio tra l'Italia e gli Alleati, il commerciante comasco si trovava a Budapest, dove rifiutò di aderire alla Repubblica Sociale Italiana. Per questo motivo era ricercato dai tedeschi, che intendevano arrestarlo ed ucciderlo per tradimento e fu costretto a trovare rifugio presso l'ambasciata spagnola.
Nel corso della guerra ebbe il coraggio di assumere la falsa identità di Console spagnolo, salvando migliaia di persone ingiustamente perseguitate e impedendone la deportazione nei campi di sterminio.
A Como però una via a lui dedicata non c'è. C'è la via Perlasca, ma il nome di battesimo riportato non è quello dell'eroe che durante l'olocausto scelse di mettere a rischio la propria vita per salvare dallo sterminio nazista bambini, donne e uomini innocenti, ma quello di un altro Perlasca: Giovanni Andrea (membro di spicco di una famiglia patrizia comasca del 1600).

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Eco di Bergamo Giorgio Perlasca