I commercianti dell'Erbese
vogliono "tagliare" le sagre

Solo una sagra ogni trenta giorni nella stessa località, una sola manifestazione l'anno per ogni associazione. Se le richieste presentate dalla sezione provinciale della Federazione italiana pubblici esercizi - Confcommercio fossero accettate, per il territorio sarebbe una vera rivoluzione in termini di manifestazioni nel fine settimana.

L'associazione ha in preparazione il regolamento limitativo delle sagre che si vuole portare all'attenzione dei Comuni e della Regione, mentre il tema delle sagre è presente anche nell'agenda di lavoro della Federazione a livello nazionale. Un regolamento, quello in redazione, particolarmente restrittivo; diversi punti cfaranno certamente discutere, il più penalizzante per le associazioni è quello che limita il numero di sagre per area: «Nella stessa località deve intercorrere, di regola, tra una manifestazione e l'altra, un periodo di tempo pari ad almeno trenta giorni».

La polemica sulla concorrenza tra sagre e ristoranti sembra coinvolgere di riflesso anche i piccoli commercianti. Esprime la sua posizione a favore delle sagre Roberto Prina, uno dei titolari dell'omonimo negozio di alimentari nel centro di Alserio, che si contrappone a Giovanni Ciceri, numero uno provinciale di Confcommercio.
 
«Noi viviamo anche e soprattutto grazie alle sagre; il pensare di ridurle vuol dire mettere la nostra attività in grossa difficoltà. Credo di esprimere il pensiero di tanti miei colleghi, che vivono anche grazie alle feste di paese: siamo piccole realtà, che tengono vive le economie nei piccoli paesi e offrono servizi che la grande distribuzione non può offrire» - sottolinea Prina - «Da più di quarant'anni siamo iscritti all'associazione dei commercianti e comprendiamo la difesa dei ristoratori. Vorrei però che un po'di attenzione venisse riservata a noi piccoli commercianti, che campiamo anche grazie alle sagre».

Leggi i particolari nell'edizione de La Provincia in edicola giovedì 20 ottobre