Nei giorni di festa
la crisi non si sente

Ressa in centro Como, assalto ai supermercati, code dai fioristi. Cronaca di un pomeriggio affollato

COMO Ci sono giorni che non cambiano mai faccia, neppure con la crisi che pure ha trasformato tutto e tutti. Il giorno dei morti è uno di quelli.
Anche se fa un po' più caldo rispetto agli altri anni, è tutto uguale a sempre. Le strade sono trafficate fin dal mattino. E nelle vicinanze dei cimiteri si formano le code. Confermano i fioristi: si vende sempre, nessuna flessione. È una processione continua, che inizia molti giorni prima, e va avanti fino a sera. Ieri, il monumentale era strapieno anche quando mancava solo mezz'ora alla chiusura. Eppure continuava ad arrivare gente, a piedi anche, perché i posteggi erano già tutti occupati, dalla stazione alla Napoleona.
C'era la coda perfino dal fiorista come negli altri negozi della città, e chi non trovava posteggio per fermarsi a comperare rose o tulipani ripiegava sui crisantemi in vendita proprio sui gradini dell'ingresso.
Stessa scena a Lora, a Monte Olimpino, Albate, Camerlata, Rebbio, Camnago. In ogni camposanto della città sono state organizzate processioni o commemorazioni dei defunti. Ci sono gli anziani, a migliaia, ma ci sono anche i bambini a mano dei genitori. E ognuno fa più di una tappa.
Per le tombe dei propri cari, la pulizia e la sistemazione dei vasi è avvenuta nei giorni precedenti, per prepararle al passaggio dei conoscenti. Ma c'è chi vuole comunque rinnovare i fiori. E magari ne leva uno dal proprio mazzo per metterlo nel vaso della tomba vicina, che magari è disabitata. Ma non sono solo i cimiteri e le chiese ad essere piene in questa città di festa. In centro è un continuo passaggio di persone che fanno la coda per comperare la pizza, i pasticcini o il gelato e poi lo mangiano nelle piazze approfittando dell'aria non così rigida. Chi ha freddo comunque, affolla i bar.
Inegozi - non tutti - sono aperti. E la passeggiata è una scoperta tra chi ha le saracinesche alzate, chi le ha chiuse e resteranno chiuse fino a sera, chi apre alle 3 e chi invece aprirà solo alle 16.
Comunque chi ha deciso di lavorare è stato ripagato con una piccola folla di clienti nel negozio. Pieni anche i supermercati aperti.

Leggi l'approfondimento su La Provincia in edicola mercoledì 2 novembre

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Documenti allegati
Eco di Bergamo Tutti a spasso